La pittrice carpigiana selezionata per la mostra “Pace e Amore” insieme ad altri 70 artisti

Erika Marchi espone a Expo 2020 Abu Dhabi-Dubai

La pittrice carpigiana Erika Marchi partecipa a Expo 2020 Abu Dhabi-Dubai, l’esposizione universale che ha inaugurato il primo ottobre per proseguire fino al 31 marzo 2022.  Marchi, che ha fatto dei “grovigli” di pittura ispirati ai filati e tessuti della moda – settore in cui lavora da sempre, negli ultimi anni come tecnico della produzione moda per prestigiose firme come Dolce&Gabbana, Extè, Ferrè, Twinset – la sua cifra stilistica, è stata selezionata insieme a una settantina di artisti italiani per esporre nel contesto della più importante manifestazione dedicata alla creatività umana. Partecipa a “Pace e Amore”, mostra d’arte interconfessionale nata nel 2018 presso l’ala della Grande Moschea di Roma che è parte rilevante degli eventi ufficiali in terra araba. Le sale in cui ogni mese sarà presentato un nuovo allestimento ideato appositamente per pochi artisti si trovano accanto alle architetture del Louvre Due al Manarat al Saadyat, nell’isola dei musei di Abu Dhabi, sede del Louvre e del Guggenheim. Il catalogo della mostra sarà presentato il 14 ottobre a Roma: in mattinata alla Grande Moschea con gli artisti, gli esponenti delle istituzioni di Gianmarco Puntelli (direttore artistico del progetto) e Carlo Motta (Cairo editore); al pomeriggio alla Sala Nassirya del Senato. (prosegue)

Erika Marchi si inserisce nel futuristico scenario dell’Expo di Abu Dhabi-Dubai con l’opera “Eclipse”, ispirata alla canzone dei Pink Floyd dell’album The Dark Side of the Moon. “Un labirinto che ricolloco nel contemporaneo 2021, durante la pandemia mondiale – afferma la pittrice –. L’oscurità dell’eclisse appare nell’opera racchiusa in una cornice bianca così come il resoconto della vita dell’essere umano racchiude tutti gli oggetti, i paesaggi, le emozioni del passato, presente e futuro. Il momento è difficile come lo è la pandemia che ci sta oscurando. Così come l’eclissi è destinata a finire quando la luna terminerà la sua rotazione e ci donerà di nuovo il sole, anche il Covid è destinato ad essere sorpassato dal vaccino. E’ solo una questione di tempo”.

Le opere di Erika Marchi, classe 1973, sono oli sviluppati su tela o su carta. e si chiamano “grovigli” o “tangles” quasi fossero delle matasse di filo che formano figure di cui il punto in contrasto rappresenta una ipotetica ceralacca che blocca l’ultimo filo. La tecnica è complessa, lunga nell'esecuzione, originale e, a tratti, sofisticata. In lei l’originalità totale di tecniche e temi incontra la sua identità fatta di musica, di moda, di uno sguardo internazionale e di quella femminilità con la quale riesce a cogliere l’essenza e l’energia degli argomenti senza perdersi in inutili sovrastrutture.

Nel 2019, grazie a uno dei suoi “grovigli” ha vinto il Premio Banca Mediolanum e ha esposto nell’ambito di mostre, collettive e fiere d’arte in Italia e all’estero. Questo weekend partecipa ad ArtParmaFair e dal 12 al 15 novembre sarà invece ad ArtePadova.