Fondazione: le incognite sul voto per Presidente e CdA

Dieci-sei-uno, oppure nove-cinque-tre? E se fossero otto-sei-tre o addirittura sette-cinque-cinque? Quale di queste combinazioni prevarrà nel voto sulle tre liste per il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione e relativo Presidente? Sommano sempre diciassette, tanti quanti sono i Consiglieri di Indirizzo: ma aprono prospettive molto diverse, comprese quelle di quella di un ri-voto o di un clamoroso riavvio della procedura. Un risultato che poteva apparire scontato fino a qualche giorno fa, oggi lo si direbbe molto meno, trattandosi di un'elezione dove trovare motivazioni oggettive delle scelte è pressoché impossibile, mentre molto peseranno personalismi e risentimenti, scambi fatti o attesi, amicizie e inimicizie e le pressioni che si sono fatte sempre più stringenti. Partiamo dalle forze in campo con le liste di Roberto Cigarini (chiamiamola lista Uno, dall'ordine di apparizione); di Giovanni Arletti (lista Due) e quella che candida Mario Ascari (lista Tre). E dai calcoli più logici, dato il più illogico dei sistemi elettorali, dove un Consigliere di Indirizzo può essere insieme elettore ed eletto.

La logica dice, dunque, che Tamara Gualandi e Gianni Razzano, che figurano nella lista Uno; Claudio Saraceni, Anna Navi, Roberto Guaitoli, Mario Ascari, che sono nella lista Tre, il terzo come candidato presidente, voteranno per se stessi. Il che assegna già in partenza due e quattro voti alle rispettive liste Uno e Tre. Dalla logica, si passa a tutt'altre ragioni quando si cerchi di vedere chi ancora, oltre ai due elettori-eleggibili, potrebbe sostenere la lista Uno. Qualche cosa ci dice che, o per gli enti che li designarono o per prossimità politico-culturale o per collegamenti di lavoro o ancora per semplice continuità con progetti già sul tavolo, la lista Cigarini potrà contare sul voto di Enrico Contini, ex presidente Asp (correggiamo una precedente attribuzione: il Vicepresidente della Fondazione è solo un omonimo e non fa parte del Consiglio di indirizzo, ndr), Gian Paolo Ferrari, ex consigliere comunale Pds, Isabella Giovanardi, funzionaria nella Fondazione Campo Fossoli, Paolo Tartarini docente a Ingegneria che ha dato un apporto decisivo al progetto università. Poi bisogna inoltrarsi sul terreno già più scivoloso del volontariato cattolico, dove un Nicola Marino, presidente della Casa del Volontariato, avrebbe ardentemente voluto Fiocchi con Cigarini, ma è poi finita con Ascari. Una possibile dissonanza? Marino è però legato alla Curia, e poi è riuscito comunque a candidare una attivista della Charitas, per cui il suo voto per la lista Uno dovrebbe essere sicuro. Un altro voto sarà quello di Rossella Garuti, che non deve rispondere a nessuno essendo stata cooptata nel Consiglio di Indirizzo per meriti di carriera maturati nel mondo della scuola? Nonostante antichi legami con l'aria di centrosinistra che spira dalla lista Uno, ha dato prova di notevole indipendenza, accettando di presentare la lista Tre di Mario Ascari, anche se non significa che la voti. Resta un'incognita sia pure inclinata verso Cigarini. Ma da qui in poi l'incertezza regna sovrana: ci sarà l'appoggio alla Uno del commercialista Giulio Testi e dell'imprenditrice culturale Simona Santini che farebbe raggiungere a Cigarini la maggioranza di dieci? Il risultato sarebbe in cassaforte con il voto del cardiologo Stefano Cappelli che potrebbe però scivolare anche altrove, viste le amicizie trasversali. La lista Due, di Giovanni Arletti, per dire, in linea teorica si presenta come outsider, contando sul voto sicuro solo del notaio Marco Caffarri, che l'ha presentata. Ma chissà che non attiri anche il voto della consigliera Alessandra Guerrini, visto che in lista con Arletti c'è la sua collega Grazia Gamberini. E se si aggiungesse Cappelli, ecco che da outsider la lista Due potrebbe addirittura arrivare a tre voti, rivelandosi arbitra del risultato finale. E poi c'è la lista Tre, detta “del Lions” visto che cinque su sette sono soci del sodalizio e che parte dai tre voti sicuri degli elettori-eleggibili Guaitoli, Navi e Saraceni, ma potrebbe non fermarsi qui e, al pari della Due, rosicchiare uno o due voti nella zona grigia, quella dei soggettivamente incerti od oggettivamente di difficile attribuzione.


C'è sempre una prima volta

Non era mai accaduto prima d'ora che la Presidenza e il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CR Carpi fossero al centro di una contesa a più liste. In passato, gli accordi si facevano ai livelli alti, dalle parti un po' di Confindustria e un po' del Rotary che poi spesso erano la stessa cosa. Ne usciva una lista e quella bastava. Oggi l'Ente è diventato evidentemente più contendibile o, quanto meno, più conteso. Tant'è che, con tre liste in campo, si potrebbe perfino dover ricorrere per la prima volta al comma 7/Articolo 17 del Regolamento per le nomine dove è previsto che, in caso di mancato raggiungimento della maggioranza di nove, si debba rifare la votazione, ammettendovi anche le liste che avessero ottenuto in prima istanza gli stessi suffragi della seconda classificata. Se anche qui mancasse la maggiorana assoluta, il Presidente dovrà ripartire daccapo, con l'invito ai Consiglieri di Indirizzo a inviare entro due mesi una nuova lista di sette nomi, accompagnati dai rispettivi curriculum.

Le liste in campo

Lista Uno: Roberto Cigarini, Enrico Campedelli, Giacomo Cabri, Gianni Razzano, Giusy Balzano, Tamara Gualandi, Roberta Della Sala

Lista Due: Giovanni Arletti, Federico Cattini, Annalisa Bonaretti, Sara Collucciello, Mario Santangelo, Brunetto Salvarani, Grazia Gamberini

Lista Tre: Mario Arturo Ascari, Alberto Muscio, Claudio Saraceni, Flavia Fiocchi, Anna Navi, Barbara Boni, Roberto Guaitoli.