Fossoli, la ex Corte miracolata. I piani di Progetto per la Vita. Sospesa licenza di un bar in piazzetta

L'ammissione del progetto per il recupero e la rifunzionalizzazione della ex Corte di Fossoli ai fondi previsti dal Programma nazionale per la qualità dell'abitare (PinQua) per la cospicua somma di 14,8 milioni di euro, in parte proveniente dal Pnrr, sono una notizia troppo importante per non conquistare oggi le aperture sia di Carlino che della Gazzetta. La soddisfazione espressa ieri dal Sindaco e dagli assessori più coinvolti nel progetto (Tamara Calzolari per i Servizi sociali, Mariella Lugli per i risvolti finanziari, Riccardo Righi per l'Urbanistica, Marco Truzzi per i Lavori pubblici) è comprensibile se si pensa che a questo stanziamento si aggiunge quello già previsto per il recupero parziale del complesso con fondi della Regione e del Comune (circa 3 milioni) che portano la disponibilità complessiva per l'intervento a poco meno di 18 milioni. Per i quali, va aggiunto, il Comune avrà tempo otto mesi per la progettazione definitiva e dieci anni – ma a palazzo Scacchetti confidano che possano ridursi a sei – per la realizzazione. A convincere il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità è stato il forma adottato, che ricalca quello per il biscione di via Unione Sovietica: rigenerazione urbana virtuosa e senza consumo di suolo, più integrazione sociale e servizi alla persona, con politiche di accompagnamento alla mutualità. Per cui, elenca il Carlino, accanto ai 22 appartamenti di edilizia pubblica che privilegeranno anziani e giovani coppie, nella futura corte sorgeranno spazi dedicati alla socialità alla cultura, all'arte, insieme a orti e giardini e servizi per anziani e disabili che avranno un edificio a disposizione. Un quartiere modello, verrebbe da definirlo, “europeo”, integrato con la vita della frazione ma anche con Carpi, fornendo a entrambe spazi originali di svago, cultura e socialità.

 

Il Carlino riporta anche la notizia della presentazione, avvenuta ieri, di due iniziative della Fondazione Progetto per la Vita dirette ad aiutare i disabili e le loro famiglie sul percorso di una conquista di autonomia.

 

 

La Gazzetta a fondo pagina riporta invece la notizia del Caffè Roberta di piazza Garibaldi chiuso dai carabinieri per sospensione momentanea della licenza. Nel foglio affisso sulla serranda, sottolinea il servizio del quotidiano, si legge il riferimento a un articolo del Regio Decreto del 1931 che impone la chiusura dei ritrovi “...in cui siano avvenuti tumulti o gravi disordini che costituiscano per l'ordine pubblico”. Il giornale, senza stabilire un collegamento diretto tra i due fatti, chiude il servizio ricordando i cori da stadio degli avventori di un locale indirizzati ai residenti nella notte tra sabato e domenica e il cartello affisso dai gestori con l'invito ai propri clienti a comportarsi educatamente.