Un effetto della differenza di vedute con il gruppo di Paolo Battini sul rapporto della lista civica con il Pd e la Giunta Bellelli

Giliola Pivetti in uscita da Carpi Futura

Contrasta con l'immagine di compattezza del Consiglio direttivo di Carpi Futura, ribadita anche sui social dall'ex presidente Paolo Battini, l'indiscrezione secondo la quale Giliola Pivetti avrebbe invece deciso di lasciare la lista civica di cui è stata una delle fondatrici. Sullo sfondo della clamorosa rottura c'è il tormentone della copertura di un posto da assessore nella Giunta, alla quale, com'è noto da tempo, il sindaco Alberto Bellelli intende conferire un significato politico. Il Sindaco, non è un mistero, la considera un'occasione per allargare la maggioranza di centrosinistra in direzione del centro, costituito dalla stessa Carpi Futura, da Azione e Italia Viva, in vista soprattutto delle Comunali del 2024, scadenza, lo si è ribadito più volte, alla quale il Pd e i suoi attuali alleati guardano con molta preoccupazione.

 

Che cosa sarebbe accaduto, dunque, dentro Carpi Futura? C'è in primo piano la questione della doppia appartenenza di Giliola Pivetti e di alcuni altri membri del direttivo anche ad Azione, il partito politico di Carlo Calenda. A Carpi lo rappresenta Giorgio Verrini, uscito da Carpi Futura nel 2019, quando, sotto la presidenza di Paolo Battini, la lista civica parve orientarsi verso l'anti-Bonaccini, la candidata leghista Lucia Borgonzoni: una scelta di campo di stampo sovranista e populista mai condivisa da Verrini. I buoni rapporti intrattenuti con Pivetti e una parte dei consiglieri del direttivo di Carpi Futura non si sono tuttavia interrotti. Tant'è che alcuni di loro, a partire proprio da Pivetti, quando il medico ed ex consigliere ha assunto la guida di Azione a Carpi, lo hanno seguito nell'adesione al partito di Calenda, pur mantenendo l'iscrizione alla lista civica.

 

 

Sarebbero state le attenzioni rivolte dal Sindaco a questa parte dello schieramento politico con l'esplicito invito a indicargli qualche nome per la Giunta a far emergere la frattura latente che attraversa ormai da anni Carpi Futura. Vi sarebbe insomma un Direttivo formalmente tutto schierato per respingere l'offerta. Ma con una componente, a partire da Giliola Pivetti e altri, come lei, iscritti anche ad Azione, più possibilista, orientata a non considerare definitivo il No attuale, ma ad attendere l'esito del congresso del Pd. E un gruppo, con l'ex presidente Battini, insieme a Paolo Pettenati e Simone Severi, da sempre su posizioni di rifiuto intransigente di ogni ipotesi di alleanza con il Pd, considerata un aiuto offerto al partito di Alberto Bellelli proprio nel momento in cui sarebbe più profittevole spingerlo verso il baratro della sconfitta elettorale. In mezzo, ci starebbero alcuni "tiepidi” – fra i quali i consiglieri comunali Anna Colli e Michele Pescetelli e il presidente Sergio Vascotto – restìi a schierarsi per non evidenziare spaccature che indebolirebbero la posizione di Carpi Futura. La fuoriuscita di Giliola Pivetti dalla lista civica – il cui percorso è stato da lei segnato, dalla fondazione nel 2014 e, prima ancora, con la candidatura a sindaco nel 2009 con Alleanza per Carpi – avrebbe invece tutti i caratteri di una decisione irreversibile. Anche perché preceduta da sospetti, accuse ed espliciti inviti ad andarsene da parte degli intransigenti, intinti di toni, a quanto si è saputo, particolarmente bruschi e sbrigativi.