Giornata da dimenticare, per la ferrovia. Ancora minacce al Pronto Soccorso. Fondazione: Ascari critica le altre liste

La notizia condivisa oggi da Gazzetta e Carlino sulle rispettive pagine carpigiane è la serie di disservizi provocati ieri sulla linea Mantova-Carpi-Modena dal guasto a un passaggio a livello tra Carpi e Rolo, con disagi e proteste da parte degli utenti infuriati. I dati sono impietosi: 14 corse soppresse, ritardi fino a 26 minuti, il Freccia Rossa partito da Mantova, arrivato a Modena con un'ora di ritardo, pullman sostitutivi che hanno alleviato in minima parte il disagio degli utenti, arrivati tardi al lavoro o a scuola o alle coincidenze alla stazione di Modena. Una giornata disastrosa, insomma, della quale si sono fatti portavoce il Comitato dei pendolari presieduto da Angelo Frascarolo, Federconsumatori e l'esecutivo di Europa Verde di Carpi. Secondo la spiegazione data da Rfi all'origine del guasto ci sarebbe stato il malfunzionamento di un apparato di circolazione che ha provocato quello del passaggio a livello, con conseguente attivazione del sistema di sicurezza su tutta la linea. Si è voluto non bloccare completamente la circolazione nell'ora di punta, prima di intervenire per la riparazione, il che spiegherebbe come mai per tornare alla normalità siano occorse quasi sei ore, nonostante i tecnici fossero presenti fin dalla prima rilevazione del guasto.

 

La Gazzetta dedica l'apertura principale a un nuovo episodio di minacce al personale del Pronto Soccorso del Ramazzini, dopo l'aggressione di venerdì: un paziente avrebbe preteso di entrare, saltando il proprio turno, per portare certi documenti al medico che lo aveva appena visitato. Al diniego dell'infermiere lo ha minacciato di tagliargli la gola. Il giornale riferisce poi di una furibonda lite tra padre e figlio, lo stesso giorno e sempre al Pronto Soccorso, che ha costretto il personale a intervenire per separarli. Quanto basta per una presa di posizione del sindacato Nursind che sottolinea il ripetersi di questi episodi verso sanitari già sottoposti a turni stressanti negli ultimi mesi per far fronte all'emergenza Covid e alla carenza di personale, come è già stato segnalato ai vertici dell'Ausl.

 

 

 

Di taglio basso anche il Carlino, dopo la Gazzetta, intervista il candidato presidente della terza lista (in ordine di presentazione) che concorre per Presidenza e CdA della Fondazione CR Carpi. E' l'imprenditore Mario Arturo Ascari che, pur ribadendo concetti ormai dilaganti in tutte le dichiarazioni di tutti i candidati – la Fondazione deve essere di tutti, autonoma e indipendente, ma anche aperta alla collaborazione con gli enti locali, eccetera – butta lì un'affermazione che riguarda le liste rivali che a suo parere avrebbero scelto “...di porre come candidati figure non tanto per la competenza e l'esperienza, ma più con riferimento alla garanzia di certe posizioni e strategie nella gestione della Fondazione”. Che cosa significa? Che i progetti strategici finora in cantiere – Parco Santacroce e Università – non meritano di essere garantiti? E “certe posizioni” che le altre liste punterebbero a proteggere, non ci sono anche dentro la sua? Vai a capire, così come è difficile capire il riferimento a “dinamiche non prettamente allineate con lo statuto”, ovviamente delle altre liste. E' la prova che il rinnovo dei vertici dell'Ente per la prima volta è venuto a somigliare sempre più a una scadenza elettorale: vedremo i cronisti affollare l'atrio di palazzo Brusati in attesa dei risultati, come per le elezioni amministrative? Ci saranno gli exit poll?