I disordini anti immigrati nel Regno Unito e i mai sopiti umori che portarono alla Brexit (da Bloomberg)

Scrive Isabel Finkel per l'agenzia Bloomberg che, a parte la schiacciante vittoria del Partito Laburista, il risultato delle elezioni britanniche di luglio è stato proprio quella politica più frammentata che il sistema di voto del Paese aveva a lungo ostacolato. Di conseguenza, gli strateghi del numero 10 di Downing Street hanno già parlato in privato di come prepararsi ad affrontare un nemico di estrema destra consolidato alle prossime elezioni. È bastato un mese perché questa diventasse la sfida più urgente per Keir Starmer. segue

Dopo quasi una settimana di disordini in tutta l'Inghilterra, culminati ieri con l'attacco a due alberghi che ospitano temporaneamente i richiedenti asilo, il primo ministro ha convocato una riunione d'emergenza sulla sicurezza per cercare di contenere i disordini. L'uomo che ha corso e vinto su una piattaforma di governance  ostentatamente noiosa sarà ora giudicato per la sua capacità di fare proprio questo. Il momento non potrebbe essere più imbarazzante: Il cancelliere di Starmer, Rachel Reeves, è a New York per trasmettere ai finanzieri il messaggio che il Regno Unito è ora "aperto agli affari". In questo contesto, l'esplosione di ciò che Starmer ha definito "teppismo organizzato e violento" non è un aspetto utile.

Starmer ha convocato una riunione di emergenza sulla sicurezza in seguito alle violente proteste anti-immigrati in tutto il Paese. Starmer era direttore della Procura nel 2011, l'ultima volta che il Regno Unito ha vissuto una situazione simile. Forse è per questo che si è affrettato a rispondere con sedute di tribunale d'emergenza, chiedendo ai procuratori di lavorare 24 ore su 24 per trattare i casi e promettendo che i colpevoli si pentiranno delle loro azioni. La domanda è se, questa volta, un approccio legalistico sarà sufficiente. I conservatori hanno passato anni a cercare di ignorare e superare la destra populista e la sua ostilità nei confronti dei migranti, ma è chiaro che la loro sconfitta elettorale non ha fatto abbastanza per voltare pagina. L'esplosione del sentimento anti-immigrazione in mezzo al razzismo sottolinea ancora una volta come il referendum sulla Brexit, lungi dall'attenuare questa tendenza nella politica britannica, l'abbia invece elevata a questione più saliente. E questo ora è un problema di Starmer.