A quanto pare non esistono solo gli scambi di persona, ma anche gli “scambi di salma”. E’ quanto racconta una signora di Carpi, che martedì 19 settembre si è recata al cimitero comunale per la prevista esumazione della salma del marito a seguito della scadenza della concessione della tomba: «Alle 8 ero davanti al cimitero con mio nipote, ma l’apertura al pubblico è alle 8,30 e quando siamo entrati gli operai erano già al lavoro, con le lapidi già rimosse dal campo, che si presentava come una distesa di terra – racconta scossa la signora –. Finito il procedimento di recupero della cassa e della salma, hanno preparato la cassettina per la cremazione da consegnare alle onoranze funebri che se ne sarebbero occupate».
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Fin qui sembra una storia di triste ma normale routine: «Una volta arrivata a casa ricevo una telefonata in cui mi viene detto che c’era stato un errore e avevano esumato la salma sbagliata – riferisce la signora –. Per fortuna se n’è accorto il funzionario delle onoranze funebri che se ne doveva fare carico. Al telefono mi hanno chiesto se non sapessi dove fosse seppellito mio marito, e io ho risposto che ci sono andata per 15 anni per cui lo sapevo bene, ma che quando sono potuta entrare al cimitero e raggiungere il campo erano state già rimosse tutte le lapidi. Sopra ogni cassa ci dovrebbe per altro essere una pietra con il nome della persona lì sepolta, ma evidentemente devono aver rimosso anche quelle prima che io arrivassi. Quello che è accaduto dopo è stato un dolore nel dolore, mi auguro che nessuno debba vivere un'esperienza simile».