In Consiglio la convenzione per la sede universitaria che nasce contro tutto e tutti

Approda al Consiglio comunale convocato per dopodomani lo schema di Convenzione tra l'Università di Modena e Reggio, la Fondazione CR Carpi e l'Amministrazione comunale per l'attivazione di un corso di laurea in Ingegneria da localizzare sul territorio carpigiano, che è poi il lotto di terreno numero 8 situato sulla via Corbolani, nell'Oltreferrovia. Già presentato dall'assessore Riccardo Righi alle Commissioni 1 e 2 convocate in teleconferenza il 31 agosto scorso, in un momento in cui la città era ancora distratta dalle ferie estive, sarà opportuno riprendere qui i punti salienti di un accordo di grande importanza per la città. E che non sta sospeso nei cieli dell'utopia, se è vero che l'Università ha posto come condizione per distaccare una sede a Carpi la disponibilità dei locali entro il settembre 2022. E' la scadenza che sta dettando tutti i tempi di progettazione e realizzazione dei progetti dell'Oltreferrovia, a partire dalle opere di urbanizzazione e di viabilità di accesso, fino al parco da 74 mila metri quadrati. Nello schema di convenzione il Comune si impegna in particolare a creare con il Pug il contesto urbanistico giusto per l'insediamento del polo universitario, a facilitare i collegamenti anche con interventi di cofinanziamento come il sottopassaggio dei binari e a implementare il trasporto pubblico locale per i futuri studenti.

 

Nel merito invece degli indirizzi generali per gli studi, si è optato per un corso di laurea magistrale trasversale negli insegnamenti e nelle competenze fra area meccanica, informatica e gestionale aperto alla progettazione, all'innovazione e alla sostenibilità energetica e ambientale. Si punta a un tipo di laurea ad elevato livello di formazione, ma non iper-specialistica, che permetta di formare figure capaci di adattarsi alle diverse esigenze di area industriale e manifatturiera. I neo laureati dovrebbero cioè essere in grado di inserirsi nel mondo dell'industria non solo come ingegneri in possesso di competenze elevate (meccaniche, informatiche, gestionali, sui nuovi materiali, di programmazione e logistica, eccetera), ma soprattutto come persone dotate di capacità comunicative, relazionali e organizzative. Il che è esattamente il contrario degli Ingegneri “verticalizzati”, profondi conoscitori, cioè, di questa o quella specializzazione, ma poi incapaci di approdare ad altre competenze, quando le proprie – come accade spesso nelle aziende – si rivelino obsolete. Un Ingegnere catalizzatore e motore di specialisti, insomma, più che profilarsi lui stesso come specialista. Tutte le lezioni, come già avviene per i corsi avanzati di diversi Politecnici di altre città, saranno in Inglese: una scelta che potrà rivelarsi attrattiva anche per studenti stranieri, compresi quelli del Nord e Centro Europa che in Italia sarebbero facilitati da costi di accesso e di mantenimento inferiori a quelli dei rispettivi Paesi. A regime, il corso potrà prevedibilmente contare su 600 studenti, ma il debutto avverrà con un quarto anno di corso da 80 studenti, in progressivo ampliamento, mano a mano che si aggiungeranno anni di corso. Questi indirizzi sono emersi dal lavoro del Tavolo di consultazione previsto dal protocollo d'intesa siglato nel gennaio scorso tra Comune di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio e UniMoRe e costituito da otto componenti (Alberto Bellelli e Stefania Gasparini per il Comune di Carpi, Corrado Faglioni ed Enrico Contini per la Fondazione, Giovanni Franceschini e Paolo Tartarini, per l'Università, Renato Bruno e Claudio Pirondi per il mondo imprenditoriale). Riunitisi sette volte tra febbraio e aprile scorsi i componenti il Tavolo si sono avvalsi di interviste e questionari fra le imprese del territorio e agli studenti per capirne le aspettative, fino a tracciare un identikit della figura di Ingegnere che verrà sfornata a Carpi. L'attività preliminare di consultazione e di ascolto delle esigenze del territorio svolta dal Tavolo servirà ora al Comitato tecnico-scientifico previsto nel protocollo d'intesa per tradurla in un manifesto degli studi che preciserà i contenuti delle lezioni e fisserà le caratteristiche della struttura fisica (numero aule, spazi per le ricerca, eccetera) che dovrà ospitarle.

...E POI CI SONO GLI OPPOSITORI

La figura di Ingegnere, decisamente particolare e originale, connotata dal Tavolo di consultazione è frutto di una scelta molto attenta di “marketing formativo”, fatta anche per rispondere al folto e agguerrito esercito ostile o quanto meno molto freddo sulla proposta di staccare un pezzo di Ingegneria a Carpi. Di chi si tratta? Non si intendono tanto quei settori del mondo accademico – esistono anche dentro UniMoRe – contrari per principio alla proliferazione dei corsi di laurea sui territori. E neppure, restando al locale, gli esponenti dell'ambientalismo preoccupati della parziale asfaltatura di via Corbolani che comporterà l'accesso al campus universitario. Sono piuttosto alcuni poteri forti – stando alle indiscrezioni, Confindustria Emilia Area Centro, Tecnopolo di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – che non hanno mai dimostrato un particolare entusiasmo per il progetto, nel timore che esso comporti inutili dispersioni di risorse, a scapito di strutture tecnologiche già esistenti tra Bologna e Modena. Da qui lo sforzo di dare alla figura di Ingegnere che uscirà dal corso di Carpi un'impronta non riscontrabile altrove.