In edicola dal 25 il numero di dicembre di VOCE Mese

E' in edicola da venerdì 25 novembre (già disponibile per gli abbonati in digitale) il numero di Voce mese di dicembre (qui). 

L'argomento di apertura, scelto in concomitanza con il rinnovo dei vertici della Fondazione, è che cosa si intenda fare ora del Parco Santacroce: se cioè valga la pena spenderci milioni di euro per farne un luogo attrattivo modello parco urbano o se non convenga lasciarlo così com'è, semplice bosco naturale e ricco di alberature. Come personaggio di copertina la scelta è caduta su un grafico scopertosi artista creativo, fantasioso, ironico e originale come Gianpaolo Sabbadini, intervistato da Magda Gilioli. Un occhio alla politica è indispensabile, di questi tempi, considerate le numerose incertezze in casa Pd rese ancora più evidenti dalla quantità di progetti sul tappeto e vista, all'opposto, una destra agguerrita che sta guardandosi intorno per rendere realistica l'ipotesi di un'alternanza. Intanto, si è capito, come documenta Enrico Ronchetti, che già la candidatura di Stefano Bonaccini rappresentano un motivo di divisione nel Pd locale.

Alla luce di certi titoli di giornale torniamo a occuparci di realtà e percezione, in materia di cronaca nera, mentre Giovanna Gaddi si occupa del rito scolastico dei colloqui fra docenti e genitori e, sempre in materia scolastica, si dà conto di un interessante esperimento condotto alla media Pio sulla traduzione della Divina Commedia in forma di videogioco. Sul disagio giovanile in fatto di apprendimento e comportamenti Elisa Paltrinieri ha intervistato Sara Vitolo e Stefania Rotondo fondatrici del Centro Psicoterapeutico e Mindfulness Emiliano di Carpi. Si parla anche di una speciale organizzazione di volontariato nata per aiutare l'Ucraina e battezzata Mriya (Sogno) e gli itinerari low cost, questa volta, ci portano alla confluenza di Oglio e Po. Alcune curiosità storiche completano questo numero. una è legata alla scoperta, fatta dal studioso carpigiano Stefano Minarelli, di una raffigurazione del nonno di Alberto Pio in un dipinto di Cima da Conegliano; l'altra è la gustosa vicenda, ricostruita da Luciana Saetti, di un divertente personaggio, un gesuita, transitato per Carpi nel 1641 e che si guadagnò il soprannome di "Paparotto”. Lo sport, infine: con i nuotatori carpigiani che si sono conquistati l'accesso ai Mondiali di Melbourne e i dieci anni di storia del rugby in città.

 

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