In ricordo di Gloria Pantaleoni

L'ultima occasione di sentirla è stata nel settembre 2020, in piena pandemia, quando chiese spazio su Voce per richiamare l'attenzione sui problemi che incontrano le ambulanze in manovra nel cortile del nucleo più vecchio del Ramazzini per il trasporto di pazienti in carrozzina: come lei, che era dializzata da anni. Sempre in prima linea e sempre per gli altri, Gloria Pantaleoni, scomparsa a 75 anni e le cui esequie si sono tenute oggi pomeriggio. Caposala storica dell'ospedale di Carpi, l'ha ricordata oggi sul Carlino il dottor Giorgio Verrini, sottolineandone le doti umane e professionali.

 

 

Era infermiera nel senso più ampio del termine, Gloria Pantaleoni, quello che include anche una componente di sacrificio di sé per il prossimo, una istintiva propensione a dare, all'aiuto senza calcolo e con il solo obbligo del proprio imperativo morale. Da questo punto di vista, lo era da sempre, infermiera. Fin da quando, ragazzini in quella community straordinaria che era la via della Cagnola (la parte vecchia di via Manicardi) negli anni Cinquanta, fra i tanti piccoli guerrieri di cui si voleva recitare la parte e che eravamo poi noi figli dell'immediato dopoguerra impegnati in innocui giochi bellici, lei si era ritagliata proprio quel ruolo: assisterci nelle retrovie di quei finti combattimenti e prendersi cura delle nostre finte ferite. Ed era bello cadere feriti gravemente sui fronti fantasiosi di uno sbarco su un'isola del Pacifico, mitragliati dai Giapponesi, o della traversata avventurosa di una prateria del west, inseguiti dalle frecce degli indiani, perché a prendersi cura di noi c'era sempre Gloria, premurosa e accogliente, con le sue bende, le sue medicine che si fingeva di assumere, pronta a farci rinascere per nuovi giochi e nuove battaglie.

Buon viaggio, cara, vecchia amica Gloria