La città invecchia e muore: dalle rotatorie ce lo comunicheranno le onoranze funebri

Le rotatorie cittadine come strumento di comunicazione concesso dal Comune in cambio della loro manutenzione e di un canone annuo a quanto pare interessano molto le agenzie di onoranze funebri. Lo si desume da una recente determina dirigenziale che, dando seguito a un avviso pubblico, ne ha assegnate sette, sei delle quali sono andate appannaggio delle ditte Ferrari Onoranze Funebri e Ferrari Stefano&Malagoli Paola, pure di onoranze funebri ed entrambe di Soliera. E l'esito dell'avviso pubblico sarebbe stato ancora più eclatante se le Onoranze Funebri Salvioli, che avevano avanzato richiesta per la rotatoria tra la via Guastalla e via dell'Industria e per l'aiuola in corso di realizzazione davanti alla Stazione ferroviaria, non avessero ritirato la propria candidatura. Lo stesso ha fatto la Cantina Bassoli, sempre interessata alla rotatoria di via Guastalla, sicché alla fine l'ambita posizione se l'è aggiudicata in esclusiva la Ferrari Stefano&Malagoli Paola. La loro comunicazione apparirà anche sull'altra grande rotatoria tra via dei Terrazzieri e la Provinciale 413 Romana Nord, all'imbocco del cavalcavia per Fossoli, mentre la Ferrari Onoranze Funebri potrà utilizzare, per farsi pubblicità, le rotonde tra via Cavata e via Due Ponti, quella tra via Pola Interna e via Castelfidardo, la piccola rotonda tra via Vasco de Gama e via Lidice e l'altra tra via Griduzza e la Cavata. Unica inserzionista non del settore è la ditta Eqino di macellazione di carni equine che potrà piantare il proprio logo sulla rotonda tra via Moro Interna e via Tassoni, a pochi metri dal proprio esercizio. Le concessioni avranno tutte una durata decennale e frutteranno al Comune, complessivamente, 27mila euro, Iva inclusa, ma soprattutto permetteranno all'Amministrazione comunale di risparmiare sulle manutenzioni. Segue


 

 

L'offensiva di immagine delle ditte di onoranze funebri su Carpi è un dato di fatto molto evidente e in forte espansione, di questi tempi. E questo per effetto sia di un saldo naturale che da più di vent'anni è sempre negativo (sono più i morti dei nati) sia della definitiva chiusura del servizio comunale che, pur con i propri limiti, presidiava un buon 15 per cento del mercato, con circa 125 servizi l'anno, ora oggetto delle mire delle imprese private.