La carpigiana Anna Ascari (Hakuna Matata Weddings) vincitrice del Way Up North Awards 2021 a Copenaghen

La più brava fotografa matrimonialista giovane in Europa

Una passione divenuta professione, al servizio delle coppie riprese negli angoli più belli del mondo

Clic, clic, doppio clic ed eccola, con la sua inseparabile macchina fotografica sul podio per ritirare il Premio come “Migliore Fotografa Matrimonialista d’Europa sezione Under 25” al Concorso “Way Up North Awards 2021” tenutosi a Copenaghen a fine novembre. Anna Ascari, occhi azzurri come il cielo e, come il cielo, aperti e pronti ad immortalare le immagini del giorno più bello della vita di tante coppie nelle location più suggestive. Stupita, afferma: «Questo premio è stato assolutamente inaspettato, ma non lo reputo un traguardo nel senso che è stato sì molto molto gradito, ma per me è l’inizio di un lungo percorso che spero mi porti sempre di più a esperienze nuove nel fotografare matrimoni in giro per i posti più belli d’Italia e dell’estero». (segue sotto)

Originaria di Bomporto, ma carpigiana d’adozione da vari anni, la venticinquenne Ascari, è cresciuta con la macchina fotografica in mano come ci racconta lei: «Da che mi ricordo ho sempre fatto fotografie, perché il nonno e il papà mi hanno trasmesso questa passione che loro praticavano a livello amatoriale. All’età di quattordici anni mi regalarono una macchina semiprofessionale con l’iscrizione al corso di tecnica di base di fotografia per imparare ad usarla e qui, il mio insegnante, colpito dalle fotografie che facevo, mi coinvolse come aiutante nei suoi servizi fotografici matrimoniali». Appassionandosi sempre di più a questo genere fotografico, Anna, decide di farlo diventare un lavoro proponendosi e lavorando come assistente con tutti i fotografi della provincia fino all’età di diciannove anni quando conosce un altro appassionato di questo mondo, il videomaker carpigiano Francesco Sereni. Decidono così di non fare più gli assistenti a nessuno, di unire le proprie competenze e di lavorare insieme aprendo lo studio “Hakuna Matata Weddings” con sede a Carpi in via Sbrilanci. «Poi questa cosa è diventata più grande di noi – riprende – con il tempo abbiamo lavorato tantissimo prima nelle nostre zone, poi siamo usciti dall’Emilia Romagna e in alcuni casi anche dall’Italia. Piano piano abbiamo inserito nello studio altre persone e ora lavoriamo con tanti professionisti che ci aiutano mentre io, come percorso individuale, ho cercato di formarmi sempre più nell’ambito della fotografia matrimoniale anche all'estero».

Così, nel 2018, conosce e si inserisce nel gruppo di fotografi matrimonialisti internazionali “Way Up Nord” specializzati nell’organizzazione di conferenze formative del loro settore che la portano a lavorare anche in Austria, Francia, Svezia, Islanda, Germania, fotografando eventi che si rivelano unici per le diverse culture e tradizioni e sono fonti da cui trarre grande ispirazione. «Noi seguiamo i nostri clienti per tutta la giornata – spiega –, partendo dalla preparazione, trucco, parrucco, vestizione, nella cerimonia, al ricevimento e alla festa. Insomma un’intera giornata dedicata a loro diventando parte integrante del matrimonio per raccontarlo sotto ogni punto di vista. A volte seguiamo anche gli addii ai celibati o realizziamo servizi fotografici con amici e amiche per avere ricordi particolari anche con loro». In tutti questi anni di lavoro sono state tante le situazioni particolari vissute, al pari delle difficoltà: che sono diventate una vera sfida nel corso del matrimonio ripreso per la trasmissione “Quattro Matrimoni” trasmessa su Real Time, quando si dovette evitare che nelle foto comparissero i venti tecnici dell’equipe che realizzava il filmato. O come l’emozione di ritrovarsi, per una volta, da semplici operatori a invitati effettivi, perché coinvolti in un rito tradizionale della tribù a cui apparteneva la sposa africana di un matrimonio misto organizzato in una villa. Poi ci sono anche loro, i matrimoni di coppie gay: «Noi siamo stati tra i primi – ricorda – a proporci nel 2018 alla fiera di Bologna per questo tipo di matrimoni che si sono rivelati molto molto emozionanti. Si tratta sempre di coppie che hanno dovuto superare molti ostacoli per stare insieme e ogni volta che fotografiamo un loro matrimonio, nel sentire i loro racconti io mi ritrovo in lacrime perché sono quasi sempre unioni non approvate dalle rispettive parentele e si vedono queste persone che hanno dovuto lottare per coronare il loro amore. E questo è sempre emozionante». Poi è venuta la decisione di partecipare al concorso rivolto a fotografi under 25 “Way Up North Awards 2021” con l'invio delle sue fotografie. Nel giro di una settimana viene informata che è entrata fra le finaliste, che la premiazione sarebbe stata fatta dal vivo a Copenaghen, a conclusione dei due giorni di conferenze che organizzano due volte all’anno i fotografi matrimonialisti. Ascari che, nel suo lavoro ha bisogno di essere sempre molto aggiornata, cerca di partecipare alla maggior parte di queste convention perché molto molto interessanti e formative. Prende dunque la palla al balzo, parte senza aspettarsi nulla, perché era già una vittoria essere approdata alla fase finale. Però vince e, questo premio come “Migliore Fotografa Matrimonialista d’Europa sezione Under 25”, si rivela un vero riconoscimento al suo percorso professionale, perché non vince presentando solo una foto ma grazie all'intero suo percorso lavorativo illustrato da un portfolio di trenta fotografie. Se per lei questo rappresenta un inizio, quali sono ora gli obiettivi? «Non ho una meta precisa – risponde –: vorrei unire la mia passione per i viaggi con quella per il lavoro, puntare sempre di più sugli spostamenti all'estero, seguendo le coppie nei posti più belli d’Europa. Inoltre, poiché molte coppie che vengono in Italia si affidano completamente al fotografo per scegliere una location suggestiva o caratteristica, mi piacerebbe far conoscere agli stranieri. con i miei servizi. le bellezze e le potenzialità del nostro Paese, anche attraverso le riviste e i blog internazionali».