La scomparsa di Umberto Guberti, una vita da comunista

Si è spento improvvisamente oggi, all'età di 72 anni, a San Giovanni in Persiceto dove si era trasferito da tempo, Umberto Guberti. Il suo nome dirà poco alle giovani generazioni. Ma per quelle nate negli anni Cinquanta, protagoniste a diverso titolo di tante stagioni, tra il Sessantotto e il Settantasette, profondamente segnate dalla politica e dall'evoluzione del costume e della società, Umberto Guberti, per tutti "Umbertino”, è stato sempre una figura simbolo e carismatica. Ha infatti rappresentato con una coerenza e una linearità esemplari una dedizione verrebbe da definire perfino mistica, ma molto più politica che religiosa, alla causa degli ultimi.

Il suo sentirsi profondamente “comunista”, mantenuto al di là del mutare dei tempi e degli eventi, lo ha portato a impegnarsi un po' in tutti i movimenti che, nel locale come nel nazionale, interpretavano la sua sostanziale alterità a una società ingiusta e disuguale, dalla militanza nel Circolo Camilo Torres degli anni Settanta, passando per il Pdup e i tanti, diversi sussulti della sinistra radicale, fino all'approdo a Emilia Coraggiosa. A Carpi è stato fra i fondatori del circolo Il Mattatoio. Grafico di professione – era stato socio di Claudio Diacci e Mauro Filippini nella Fotoincisione Grafica di via Mantegna che lui avrebbe voluto chiamare “Macondo” – aveva scelto di lasciare il lavoro per percorrere più volte l'America Latina, il continente che sentiva più vicino per le spinte ribelli che lo attraversavano, pari solo alle enormi ingiustizie e ai conflitti sociali che lo affliggevano. Negli ultimi anni aveva trasferito il suo senso profondo di una militanza vissuta nei fatti, molto più che a parole, nel solidarismo sociale, ospitando persone bisognose indicate dai Servizi sociali del Comune di San Giovanni in Persiceto. Lascia la moglie Maria Carla e due figlie alle quali, come alla sorella, vanno le sentite condoglianze di Voce. (nella foto in bianco e nero, scattata davanti al Bar Milano verso la metà dei Settanta, Guberti è il terzo da sinistra)