La tragica fine del titolare di Artiglio. Cresce la popolazione. Poche luci in piazza e critiche al Babbo Natale modello Disneyland

Danno molto risalto, oggi, le cronache di Carlino e Gazzetta alla tragica fine dell'imprenditore 87enne Giancarlo Lari, presidente dell'azienda Artiglio di Limidi di Soliera, vittima di un incidente sul lavoro. Le ricostruzioni di quanto accaduto che si desumono dai resoconti parlano di un pesante attrezzo che si sarebbe staccato da una gru, travolgendo Lari (Carlino); ma c'è anche la versione secondo la quale lui stesso avrebbe sollevato con un carrello elevatore quell'attrezzo che poi si sarebbe staccato (Gazzetta). Ma le cronache si soffermano soprattutto su questo imprenditore, entrato giovanissimo all'Artiglio e poi da lui acquistata e ingrandita, trasformandola in un'azienda leader nella produzione di macchine per tagliare e tranciare grossi tronchi di abete: la classica vicenda di un uomo umile e geniale che si è dedicato interamente, con passione, alla propria impresa, fino all'ultimo e fino al sacrificio della vita.

 

Le pagine di Carpi della Gazzetta sono occupate oggi in prevalenza da valutazioni di carattere demografico, basate su dati resi noti nove mesi fa. Per dire in sostanza che alla data del 31 dicembre 2020 si conferma il trend degli ultimi anni di una crescita della popolazione, ma non per effetto del saldo naturale, ancora più negativo rispetto agli anni scorsi – i decessi superano le nascite di 296 unità, anche per effetto del Covid – quanto in particolare per l'insediamento di persone e nuclei familiari che scelgono Carpi: fra i primi dieci centri urbani italiani superiori ai 65 mila abitanti la cui popolazione continua a crescere, Carpi è il solo, insieme ad Aprilia, a non essere capoluogo di provincia.

 

Sul Carlino, la notizia di apertura è il prolungamento degli orari delle visite dei parenti agli anziani elle Case di residenza per anziani reso possibile da uno stanziamento di 131 mila euro dei quattro Comuni dell'Unione per il potenziamento del personale. Il quotidiano dà poi spazio alla discussione partita sui social sullo squilibrio tra corso Alberto Pio e piazza Martiri in fatto di illuminazione natalizia: il primo rutilante di luci la seconda lasciata pressoché al buio. E' per via dei cantieri, spiega al giornale l'assessore Stefania Gasparini, che non hanno consentito un addobbo luminoso di palazzo Pio. In compenso, ricorda l'Assessore, c'è l'installazione del Babbo Natale sulla terrazza del palazzo, pensata proprio per i bambini che consente loro di spedire in cielo letterine accompagnate da una scia luminosa. Ma non è che l'installazione di sapore vagamente disneyano sulla facciata di un complesso rinascimentale, stando sempre ai social, sia stata esente da critiche, queste sì piuttosto accese. Piace però ai bambini, molto meno ai vandali notturni che hanno trovato subito il modo di danneggiarla.