L'assessore Felicori al Rotary: l'Emilia policentrica può essere un grande polo di cultura

“La cultura come risorsa imprenditoriale” è il tema per il quale il Presidente della sezione di Carpi del Rotary Club, Mauro Bernini, ha invitato l'altra sera a un incontro conviviale l'assessore alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia Romagna, Mauro Felicori. L'evento è stato ospitato allo Sporting Club, presenti una quarantina di soci ed è stato preceduto da un breve discorso della presidente designata dal sodalizio per la prossima annata rotariana, Marica Mestieri, che ha inteso ricordare la giornata contro la violenza sulle donne. Dopo che il presidente Bernini ha riassunto la sua biografia professionale – prima al servizio del Comune di Bologna per il quale si è occupato di marketing territoriale, cultura, promozione turistica, politiche giovanili, poi sovrintendente alla Reggia di Caserta e infine assessore della Giunta Bonaccini, con la verve che gli si conosce, Felicori, uomo fuori dagli schemi, ha posto l'accento non solo sul sostegno che la repubblica, secondo il dettato costituzionale, deve fornire al mondo della cultura, ma anche su quello, pure richiamato dalla Costituzione, che il mondo culturale dovrebbe fare per la repubblica, rimuovendo ogni fattore che impedisca il pieno dispiegamento della persona. Dunque, è fondamentale l'aiuto che i professionisti della cultura possono fornire per lottare contro le disuguaglianze culturali. Ha operato una distinzione fra i settori culturali che non possono prescindere dal sostegno pubblico ("Immaginate un'opera lirica: servono 400 persone per metterla in scena, quando la capienza di un teatro di tradizione non va oltre le 800: quanto dovrebbe costare un biglietto?”) e l'ambito dei beni culturali che possono invece aspirare all'autosufficienza, se gestiti con criteri aziendali. Ha citato la sua esperienza alla guida della Reggia di Caserta (dovette scontrarsi con i sindacati che lo accusavano di costringere il personale a lavorare fuori orario perché lui si tratteneva in ufficio fino a tarda sera) che ora potrebbe raggiungere l'equilibrio costi ricavi nel 2024. Per l'Emilia ha insistito sulla sua caratteristica di sistema metropolitano policentrico: una mega città, appena un po' più lunga di Los Angeles che dovrebbe però prendere più coscienza delle proprie possibilità, delle proprie infinite risorse: “Siamo un territorio dove tutti sono un po' imprenditori – ha sottolineato Felicori –: per poter davvero competere, come polo culturale, con Roma e Milano, dobbiamo attrezzarci molto meglio sul versante della comunicazione audiovisiva. Senza dimenticare che in questa mega città che siamo, non si trova un treno dopo le dieci di sera”.