Le ragioni dei 15 giorni di chiusura del Caffè Roberta. Hospice: Arletti critico con la Fondazione CR Carpi. Oltreferrovia: preservare l'area boschiva dell'ex Consorzio

Licenza sospesa al Caffè Roberta di piazza Garibaldi: la Gazzetta ne fa l'apertura di oggi, mentre il Carlino relega la notizia a fondo pagina. Quello che i due resoconti pongono in evidenza è la spiegazione fornita ieri dalla Questura: presenza nell'esercizio commerciale di soggetti con pregiudizi penali e di polizia. La situazione di pericolosità sociale che ne deriva spiega in sostanza la pesantezza della sanzione. La discussione che si è subito scatenata sui social – ma compete a un gestore verificare la fedina penale dei propri avventori? – trova dunque una risposta nella logica che ha portato al provvedimento: nessuna volontà di perseguire il titolare dell'esercizio, ma se nel suo locale non viene impedito che si ritrovino determinate persone, segnalate dai comportamenti, la legge ritiene di privilegiare la sicurezza pubblica. Ed è una conclusione alla quale i carabinieri sono arrivati dopo due mesi di attento monitoraggio del locale. Niente a che fare, pertanto, come sottolinea anche la Gazzetta, con gli schiamazzi provenienti dalla piazzetta all'indirizzo dei residenti, ma piuttosto con qualche episodio – una rissa e un accoltellamento – che ha avuto per protagoniste persone partite da quel locale. La Gazzetta segnala comunque che il gestore ha da subito annunciato l'intenzione di ricorrere contro il provvedimento, ritenuto particolarmente dannoso sul piano economico (foto Gazzetta di Carpi).

 

Il Carlino preferisce aprire con il tema dell'Hospice della Bassa, intervistando al riguardo una figura senza ruoli istituzionali, ma pur sempre imprenditore di fama e successo, come Giovanni Arletti, presidente della Chimar. Nello schierarsi decisamente dalla parte del progetto di Hospice sostenuto dalla Fondazione San Martino, Arletti non nasconde la propria delusione e la propria critica ai pochi soldi – 300 mila euro contro il milione di cui si è sempre parlato – destinati al progetto dalla Fondazione Cassa Risparmio Carpi. Alla scelta a favore piuttosto dell'assistenza domiciliare ai malati terminali, sostenuta invece dal Presidente della Fondazione, Corrado Faglioni, che vi ha destinato una somma maggiore, Arletti obietta che di una struttura come l'Hospice c'è bisogno, essendo la sola in grado di offrire un'assistenza al contempo medica, psicologica e spirituale ai malati in fin di vita. E replica alla critica sulla localizzazione a San Possidonio, ricordando che su di essa c'era stato l'accordo di sindaci, Ausl e associazioni del volontariato. L'imprenditore ricorda anche che tra Modena, Castelfranco e Fiorano, la fascia della via Emilia e della pedemontana avranno tre hospice, mentre la Bassa ne è del tutto priva.

 

 

Di spalla la Gazzetta dà notizia dell'ispezione compiuta sull'area boschiva che circonda l'ex Consorzio agrario da una delegazione composta dagli assessori Righi e Artioli, dai componenti la Consulta Ambiente e dai rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste. Il parere condiviso è che questo settore dell'Oltreferrovia – che non è quello interessato dalla futura sede universitaria – vada assolutamente preservato nella sua biodiversità e ricchezza naturalistica costituita da una vegetazione abbondante (una cinquantina di tigli e sottobosco rigoglioso a due passi dal centro) e da una notevole varietà faunistica, qualunque sia il destino del resto dell'Oltreferrovia.