L'incontro Putin-Xi Jinping visto dalla sinologa carpigiana Claudia Astarita

La docente carpigiana è stata ospite del Giornale Radio di Rai3

L’incontro tra Putin e Xi Jinping visto da Oriente, ma con un accento carpigiano. E’ quanto avvenuto ieri su Radio Rai3, dove la sinologa carpigiana Claudia Astarita è stata ospite del Giornale Radio per analizzare l’incontro tra i presidenti di Russia e Cina da un punto di vista del gigante orientale: «Prima che venisse confermato il mandato d’arresto contro Vladimir Putin e prima che venissero confermati i nuovi aiuti militari all’Ucraina da parte dell’Unione Europea, sulla stampa cinese era enfatizzato molto di più il ruolo di mediatore di Xi Jin Ping – ha detto Astarita –. A partire da ieri la stampa ha ricominciato a ripetere quanto sono vicini i due paesi e l’importanza di questa collaborazione strategica».

Alla considerazione del cronista Rai su quanto l’Occidente appaia scettico sulle volontà di una reale mediazione da parte della Cina, Astarita non ha avuto dubbi: «Lo scetticismo è ovviamente condivisibile, nessuno si poteva immaginare che Xi Jin Ping riuscisse in 24 ore a trovare una soluzione ad una cosa che ormai va avanti purtroppo anche da troppo tempo – ha detto la sinologa carpigiana –. Secondo me il presidente cinese voleva ottenere due risultati: primo, dimostrare che la Cina avrebbe potuto portare ad un risultato concreto, e poi mostrare che la Cina nonostante tutto è il vero Paese che riesce a dialogare con tutti».

(segue)

 

Claudia Astarita, formatasi all’Università di Hong Kong dopo la laurea in Scienze Internazionali Diplomatiche in Italia, è docente presso l’Istituto di Studi Politici di Lione e ricercatrice non residente presso l'Asia Institute, University of Melbourne, Australia. È inoltre analista di relazioni internazionali per l'Asia presso il CeMiSS, Centro Studi Militari e Strategici del Ministero della Difesa, a Roma. In passato ha insegnato anche all’Università di Melbourne, alla Luiss di Roma, alle Università di Bologna, Parigi e Le Havre. Le sue principali aree di ricerca sono lo sviluppo politico ed economico di Cina, India e Giappone; politiche estere cinesi, indiane e giapponesi; Regionalismo dell'Asia orientale e integrazione economica regionale, società civile, media, narrazioni storiche, propaganda e memoria in Asia.