L'infinito Paltrinieri. Ancora schiamazzi in piazzetta. Contesa d'amore tra Instagram e aggressione fisica

Novello Nettuno, fachiro delle acque, Fausto Coppi tra le onde e in piscina: si sprecano sul Carlino di oggi le definizioni generosamente elargite da Leo Turrini, che lo conosce da sempre e lo chiama “figlioccio”, a beneficio di Gregorio Paltrinieri e della sua ennesima impresa. La vittoria nella dieci chilometri in acque libere viene connotata un po' da tutte le testate giornalistiche, locali e nazionali, con l'aggettivo di "infinito”, nel senso che la forza dell'atleta di Carpi trasmette davvero la sensazione che possa arrivare ovunque e non conosca limiti.

 

Al netto dell'ennesima dimostrazione di potenza atletica e intelligenza di Paltrinieri, sulle pagine locali, oggi i quotidiani non hanno molto da offrire. Un trafiletto del Carlino dedicato alla rivalità tra due ventiquattrenni, una italiana e l'altra rumena, che tra la fine dello scorso anno e il febbraio 2022 si sono contese lo stesso ragazzo, diventa un'apertura a tutta pagina sulla Gazzetta, dopo che la vicenda – passata dalle reciproche offese su Instagram a una vera e propria aggressione – è approdata al Tribunale a seguito della denuncia presentata dalla ragazza italiana per stalking e lesioni. La sentenza è stata rinviata a ottobre.  

 

L'apertura principale del Carlino è dedicata tuttavia a una nuovo episodio di schiamazzi notturni a opera di una quarantina di ragazzi riuniti per festeggiare un compleanno in uno dei locali che danno su piazza Garibaldi (foto di repertorio). Sono i residenti, come riferisce il quotidiano, a denunciare ancora una volta, i cori da stadio, la musica altissima, i bicchieri rotti e i tavoli fatti volare. Polizia di Stato e Polizia Locale sono state avvertite e sono passate, ma i residenti si chiedono quanto possano contare le loro segnalazioni. Filmati e foto sono stati consegnati all'Amministrazione comunale come prove di quanto avvenuto. In seconda apertura la Gazzetta riferisce del modernissimo colonscopio che l'associazione Amci del Fegato presieduta da Adamo Neri ha donato l'altro ieri alla struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia del Ramazzini, guidata dal dottor Mauro Manno.