''Siamo in guerra: non c’è bisogno di sabotatori, ma di rispetto''

L'ira di Bellelli nei confronti del Sindaco di Mirandola, Alberto Greco

“Modena cresce molto: 199 casi positivi in più rispetto a ieri, di cui 28 a Carpi 28, che registra anche un decesso”. Il discorso odierno del sindaco parte così, con l’aggiornamento sui numeri. Terminate le comunicazioni utili e ufficiali (da venerdì a domenica saranno tre giorni di lutto cittadino: saranno posticipati al 30 settembre i pagamenti dell’imposta di pubblicità e della quota canone Cosap e al 31 maggio quello dei rateizzi delle imposte comunali), sarà nel finale della diretta che Bellelli si lancerà in una difesa veemente nei confronti dell’ospedale Ramazzini, nei giorni scorsi oggetto di critica da parte del sindaco di Mirandola, Alberto Greco, che ha parlato di una struttura "ormai compromessa in quasi tutti i reparti" e dove "i canoni di sicurezza si sono abbassati per la presenza di numerosi operatori positivi e risulta elevato il rischio di contagio tra pazienti e personale”. A queste dichiarazioni ha risposto oggi l’Ausl di Modena trami te un comunicato che abbiamo pubblicato anche su questa pagina: ne ha dato lettura in diretta anche Bellelli, dicendosi a dir poco stupito nel doverlo fare, in un momento così delicato. “Vedo che non manca la voglia da parte di alcune istituzioni e di alcune persone di alimentare il sospetto e teorie: questo è folle e sbagliato – ha dichiarato -. Dentro al Ramazzini ci sono persone che ci stanno salvando con coraggio: o li sosteniamo o nel calduccio delle nostre tane tessiamo dubbi e paure. Non venitemi a dire che l’ospedale è compromesso. Arrivateci voi: qual è l’unico edificio a Carpi che ha così tante persone al suo interno adesso e dove c’è la maggior probabilità di ammalarsi? Gli ospedali: tutto il resto è chiuso. C’è bisogno di dire “compromesso”? Me lo devo sentir dire da un sindaco? Ne facciamo una questione di organizzazione sanitaria e bandierine? Sindaco Greco: io sono qua a dare una mano all’ospedale e a chi lavora lì dentro. Ho riempito i primi 3 appartamenti con 5 operatori sanitari venuti da fuori.  C’è chi verrà a Carpi e chi a Mirandola un domani. Siamo in guerra e non c’è bisogno di sabotatori, ma di rispetto. Il mondo non si divide in sani e malati – ha concluso -, ma in chi è leale e chi fa il furbo. Sapete da che parte trovarmi”.

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