Lo sciopero delle Gazzette. Manifattura Riese: dubbi e sospetti sulla liquidazione

Si svuotano le cronache cittadine su carta stampata, in assenza della Gazzetta, alle prese con le tre giornate di sciopero proclamate dai comitati di redazione delle testate Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara e Tirreno, tutte acquisite dal Gruppo Sae, dopo che la Gedi aveva deciso di cederle. Si annuncia l'arrivo di ammortizzatori sociali per i giornalisti, sulla base di una proposta dell'editore, dapprima accettata dai giornalisti ma che poi l'editore stesso, stando a un comunicato dei CdR delle quattro testate, avrebbe stravolta definendola per di più non negoziabile. Ma la protesta dei redattori si indirizza anche a tagli effettuati sull'organico dei fotografi e sui compensi, agli investimenti promessi e mai attuati sulle dotazioni informatiche e sulle piattaforme digitali del Gruppo, ai piani ambiziosi (incubazione di start-up, produzione di video da rivendere ai colossi mondiali, scuola di alta formazione al giornalismo) che sono rimasti a livello di annunci. E mentre le vendite in edicola, sottolinea la nota dei CdR, sono in linea con l'andamento del mercato, “...mai una volta l'azienda – scrivono – l'azienda ha realmente dato prova di voler condividere un percorso e di avere una progettualità di medio-lungo termine”. Intanto, ai redattori in sciopero, è arrivata la solidarietà, fra gli altri, del Presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, e del Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli.

 

 

Resta dunque il Carlino, che anche oggi apre con la vertenza della Manifattura Riese, raccogliendo il parere di alcuni sindacalisti che riflettono sulla strana procedura della vendita a una fiduciaria, seguita dopo appena tre giorni dall'annuncio della decisione di liquidare l'azienda. Si sospetta che anche i dati forniti per giustificare la decisione siano stati forzati in peggio e che sia in atto un'operazione speculativa sulla pelle delle 83 addette, quando Manifattura Riese non presenta insolvenze, ha un magazzino pieno di capi e possiede un marchio, come Navigare, ancora spendibile sul mercato della moda. Sono alcune delle considerazioni raccolte dal quotidiano ed emerse a margine dell'incontro tenutosi lunedì in Municipio durante il quale, intervenendo da remoto, il dirigente dell'Assessorato regionale alle Attività produttive ha ribadito l'intenzione di proteggere i dipendenti e di far rispettare il Patto per il Lavoro che vige in Emilia Romagna. Un nuovo incontro è fissato per mercoledì.