Perché parlare qui dell'avvocato forlivese Francesco Minutillo? Perché è l'autore dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Modena a nome di diversi fedeli delle province di Ravenna, Forlì e Bologna contro l'arcivescovo Erio Castellucci, l'artista Andrea Saltini, gli organizzatori della mostra don Bellini e Cristina Muccioli per "vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro". Nel contesto delle reazioni all'episodio, che ha visto solidarizzare con l'artista perfino l'associazione Pro Vita e Famiglia che ne è stata una delle più fiere contestatrici, era normale che gli venisse chiesta un'opinione. I quotidiani lo hanno fatto e qual è stata la sua risposta? “Non commento il merito dei fatti di cronaca avvenuti ieri”, ha detto, mentre ribadisce: “Uno spirito di sana prudenza cristiana avrebbe suggerito di togliere almeno quel quadro dalla mostra”, con riferimento all'"Inri San Longino” danneggiato ieri dall'aggressore. E prosegue: “Noi avevamo chiesto nei giorni scorsi il sequestro preventivo dell'opera proprio per evitare che continuasse la sua permanenza offensiva oltre che provocatoria”, ribadendo che insisterà con la propria battaglia legale. Perché proprio dagli ambienti ultracattolici della Romagna e di Bologna abbia preso le mosse l'esposto alla Procura resta un mistero. Quanto, invece, all'avvocato forlivese, la sua dedizione alla causa, che sembra andare oltre il legittimo esercizio della professione, un po' incuriosisce. Al punto da cercare di capire chi sia. segue