Nulla di nuovo dal Consiglio sulla sicurezza, lacerato tra fatti e percezioni

Non poteva essere che la divaricazione tra la realtà e la percezione, il perno della discussione nel Consiglio monotematico sulla sicurezza di giovedì 13 gennaio che ha riprodotto in maniera pressoché letterale le posizioni disseminate lungo due anni e passa di altri dibattiti consiliari e sulla stampa. A che cosa poteva servire la relazione di un'ora con la quale l'assessore alla Sicurezza, Mariella Lugli, ha sommerso l'aula di dati e grafici provenienti da autorevoli istituti di ricerca circa l'oggettiva diminuzione dei reati, in Italia come a Carpi, quando la capogruppo della Lega esorcizzava il tutto sostenendo che grafici colorati e percentuali non hanno alcun riferimento con le “cose concrete” e gli umori della gente? La solita divaricazione tra l'oggettività dei numeri, ribadita dalla maggioranza, e la soggettività della percezione, sostenuta invece dalle minoranze, è tornata così a occupare il centro della discussione, con una novità: l'assessore Lugli ha trovato questa volta il coraggio, appoggiandosi a precise affermazioni del Prefetto e del Questore, di affermare che anche l'enfasi posta dalla stampa sui fatti di nera serve a consolidare una percezione che va in direzione opposta alla realtà, secondo il detto “Se è violento è importante” fatto proprio dall'attuale prefetto di Trento, Gianfranco Bernabei. Apriti cielo: le capogruppo delle due formazioni di destra si sono schierate dalla parte dell'informazione, con l'intento di dimostrare che l'alone percettivo e i fatti sono tutt'uno.

Poche di fatto le proposte concrete emerse: qualcuna corretta, come un presidio in centro della Polizia Locale che in passato esisteva; qualche altra sballata, come la supervisione in diretta del sistema delle videocamere che equivarrebbe a tenere quattro agenti fissi a visionare stabilmente una trentina di monitor ciascuno. In compenso, il consigliere Gaddi, non pago della pochezza di questo  Consiglio da lui sempre invocato, ha proposto questa volta una Commissione che studi tutte le misure idonee a chiudere la forbice tra realtà e percezione. Una Commissione con questi consiglieri: avete capito bene.