Lo ha arrestato a Carpi la Digos di Modena dando esecuzione a un ordine di carcerazione del GIP di Modena

Preso un altro pakistano della banda AK 47-Carpi, è accusato di essere il 'picchiatore'

E' finito dietro le sbarre della Casa circondariale di Modena un altro pakistano della famigerata banda AK 47- Carpi finita nella rete della Polizia venti giorni fa. Lo rende noto un comunicato della Procura della Repubblica di Modena che ha coordinato le indagini. Il pakistanto, che secondo l'accusa sarebbe uno dei "picchiatori" della banda, è stato rintracciato a Carpi dalla Digos di Modena dopo una paziente attività investigativa. L'uomo, infatti, era sfuggito alla cattura nel corso dell'operazione che, alla fine dello scorso mese di aprile, aveva portato alla denuncia ed all'arresto di una ventina di connazionali componenti della gang AK 47-Carpi la quale, attraverso minacce e violenze, operava sul territorio tra Bologna e Piacenza effettuando opera di caporalato e vessazione nei confronti dei altri extracomunitari avviati al lavoro nero. L'uomo, membro del sodalizio criminale, era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal Ciudice per le indagini preliminari di Modena.

Secondo gli inquirenti, il pakistano aveva partecipato al raid avvenuto a Carpi del 23 aprile 2022 durante il quale era stato gravemente ferito un rivale nello scontro tra due fazioni in cui si era scissa la stessa banda ed è indagato per minacce aggravate dall'utilizzo di un'arma e di partecipazione alla rissa. L'uomo è anche indiziato di essere, all'interno della gang criminale, quello che si era reso disponibile ad azioni violente con mazze da baseball e armi da taglio con le quali portava a termine le spedizioni punitive  e i pestaggi per asservire ai voleri della AK 47-Carpi le persone che venivano poi impiegate come bassa manovalanza a pochi euro al giorno.