La segnaletica stradale disciplina il traffico e rappresenta la prima fonte di sicurezza per automobilisti, ciclisti e pedoni. Ma se errata, fuorviante, contraddittoria o solo troppo complicata, può creare non pochi problemi a chi transita sulle strade. Carpi è stata oggetto negli ultimi anni di non poche novità a livello viabilistico e di segnaletica, dovute principalmente al nuovo piano di piste ciclabili ricavate per lo più sulla sede stradale. Non sempre con grande acume, come nel caso di via Manzoni, dove poco prima del semaforo che incrocia i binari della ferrovia in via Ariosto, la ciclabile dipinta sull’asfalto svanisce nel nulla per ricomparire qualche metro più in là sul marciapiede. Un cambio di sede non segnalato e ben poco intuibile, che nella maggior parte dei casi porta i ciclisti a proseguire la propria corsa sulla strada, mentre i pochi che intuiscono di doversi trasferire sul selciato del marciapiede si trovano a che fare con il dehor di un locale pubblico e con automezzi spesso parcheggiati ad ostruire il passaggio.
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Non c’entra nulla con il nuovo piano di piste ciclabili, ma non per questo è meno fuorviante la linea di stop segnata a terra all’intersezione tra via De Amicis e via Volta: pochi metri prima è posizionato un semaforo con la sua striscia bianca d’arresto. Una macedonia di segnali che, ad un autista non conoscitore delle strade carpigiane, può creare confusione.
La stessa confusione che ha creato, e può ancora creare, l’ambivalente segnaletica verticale all’intersezione tra le vie Matteotti e Aldrovandi. Provenendo dalla prima, su entrambi gli angoli campeggiano due cartelli di possibile svolta a sinistra o di proseguire dritto; sull’altro lato di via Aldrovandi, di fronte alla precedenza, un altro cartello indica tuttavia esattamente il contrario: possibilità di proseguire dritto o di svoltare a destra. Infilandosi, in quest’ultimo caso, in via Aldrovandi e quindi in via Nova in contromano. Come successo pochi giorni fa ad un grosso suv. Beffato sicuramente da un cartello fuori posto.
