Lo si direbbe un piccolo terremoto, ai piani alti del Pd: di natura differente, ma sempre di scosse si tratta. Prevedibili e previste, nel caso delle dimissioni di Marco Reggiani da capogruppo del Pd in Consiglio comunale (si parla di Cristina Luppi come sostituta), ancora non ufficiali ma in procinto di diventarlo e che aleggiavano da tempo: «Faccio il capogruppo dal 2015 – ammette lui stesso –, non mi risulta che altri lo siano stati così a lungo. E' un ruolo molto impegnativo e ho voglia di fare altro nella mia vita. E poi vorrei preparare bene il mio successore». Ragioni personali, dunque, e di tempo per mettere in condizione chi lo sostituirà di proseguire il suo lavoro. Le stesse che indurranno Reggiani a non ripresentarsi come candidato a succedere a se stesso nel ruolo di Segretario cittadino del Pd, al congresso che in ottobre coinciderà con la scadenza del suo mandato.