Sciolta l'Associazione Amici del Cibeno, finisce dopo 37 anni la Festa dell'Aratura. Donato l'attivo di cassa

E' stata comunicata ufficialmente questa mattina la notizia dello scioglimento dell'Associazione “Amici del Cibeno”. Con l'Associazione finisce anche la "Festa dell'Aratura” della cui organizzazione il sodalizio era titolare dal 1997, e sempre tenuta nell'area di proprietà dell'imprenditore Lino Zanichelli che ne è stato, nel 1983 e insieme a un gruppo di volontari, il fondatore e il primo organizzatore. Lo scioglimento, annunciato da Giancarlo Veroni, già presidente dell'Associazione fino al 2018, Giuliano Berni, segretario, e Marco Gasparini, presidente della Virtus Cibeno, ha comportato anche la donazione a diverse associazioni del volontariato sociale e sanitario, com'è sempre avvenuto, dell'attivo di cassa di 31 mila euro. Ne hanno beneficiato Avis, Ushac, Virtus Cibeno per 6 mila euro ciascuna, il Circolo Guerzoni per 5 mila, Amo, per 2 mila euro, Antenna 2000, la Croce Rossa e la Croce Blu, la Protezione civile, ognuna per 1.500 euro.

La donazione della somma rimasta in cassa è solo l'ultima di una serie che, durante i 37 anni di vita dell'Associazione e della Festa dell'Aratura, ha superato il mezzo milione di euro, dando linfa vitale a una quantità di altri sodalizi e iniziative, oltre a quelli indicati, dalla Lega italiana lotta tumori (Lilt) all'Associazione calcio e la Società sportiva Virtus Cibeno, passando per  la Società ginnastica La Patria, la Cooperativa sociale Giravolta, l'Associazione pazienti tiroidei, i fondi investiti per donare un furgone e un pick-up ad Amatrice e a due Comuni terremotati del centro Italia e quelli alla città di Cuneo per l'alluvione, fino al Baby parking Scai.

 

Le ragioni dello scioglimento, illustrate in conferenza stampa, hanno visto sommarsi gli effetti della sospensione delle attività per il Covid con i maggiori costi energetici, la diminuzione dei volontari e quella del pubblico coinvolto nelle iniziative, senza trascurare le restrizioni imposte dalla circolare Gabrielli e fino a convincere gli organizzatori che l'esperienza andava chiusa. Ed è stata una decisione sofferta, si è capito dagli accenti usati da Veroni, Berni e Gasparini, perché viene dopo una crescita dell'appuntamento, divenuto una tradizione cittadina e culminato con l'edizione del 2000, l'anno in cui si arrivò al picco nella raccolta fondi. E' stata ricordata anche l'edizione del 2012, l'anno del terremoto, organizzata con il Pd e che permise di donare 50 mila euro di attrezzature alla Rsa “il Carpine” e non sono stati dimenticati, nei ringraziamenti, i tanti volontari, laboriosi e disinteressati che hanno permesso alla Festa dell'Aratura di avvicinarsi alla soglia dei quarant'anni.   

(nella foto grande, da sinistra, Giancarlo Incerti, Giuliano Berni, Giancarlo Veroni, Luisa Baracchi, Mario Santandrea e Marco Gasparini. Nel riquadro, Lino Zanichelli. Nelle altre foto, Giancarlo Veroni con alcune volontarie e le cuoche della Festa)