Tutti gli infiniti-imperativi del programma di Righi, tra visione e realismo e oltre la scadenza elettorale

Sono i verbi, a modulare il programma in otto punti della coalizione di centro sinistra che sostiene Riccardo Righi nella sua candidatura a sindaco di Carpi. Perché si possono “rilanciare” la festa del Patrono e il Carnevale cittadino, ma occorre “pretendere” l'assegnazione di un maggior numero di operatori sanitari per evitare il ricorso ai medici gettonisti. Il susseguirsi degli imperativi all'infinito dà un'idea delle cose vicine alla realizzazione (“completare” l'ospedale di comunità Osco o il progetto Campus in via Peruzzi) e degli obiettivi più remoti espressi sul piano delle buone intenzioni. Qui ce ne sta davvero una quantità che sono poi il tratto distintivo della "Carpi a colori” del candidato, che parrebbe avere tutte le intenzioni di dare alla formazione messa in campo con ben otto liste giocatrici un'impronta di movimento destinato a scavallare la data del 9 giugno fino ad assumere contorni da partito politico aggiornato ai tempi. Perché è evidente che la prima volta nella storia del dopoguerra di un eventuale sindaco non di estrazione Pd (che vuol dire post Pci, Ds, Pds e, volendo, anche post Dc) porrebbe più di un interrogativo sulla stessa natura e ragion d'essere del maggior partito della coalizione, soprattutto nel caso in cui la lista di Righi – Carpi a colori, appunto – ottenesse più consensi. Sarà un caso che il candidato abbia definito il suo un programma non elettorale, ma politico? segue

E qui si torna alle indicazioni programmatiche, appunto, che vorrebbero prefigurare un senso di apertura alle novità, di freschezza e dinamismo maturato sul ceppo di una gestione amministrativa ultimamente un po' fiacca e ripetitiva. Prendiamo come esempio alcuni punti, sempre all'insegna degli imperativi categorici. Come, in campo culturale, “candidare” Carpi a capitale italiana della cultura entro il prossimo mandato: è un obiettivo ambizioso, che comporta lavorarci per tutti e cinque gli anni di governo e allacciare un'infinità di relazioni. E lo è pure fare di Carpi il perno promotore di un distretto culturale coincidente con il triangolo Modena-Reggio-Mantova e il "realizzare” un Festival internazionale della Pace e della Memoria, puntando sulla peculiarità del Campo di Fossoli. Nella sanità, gli obiettivi paiono solo un po' meno di visione, per il tanto che già c'è in campo: qui si tratta soprattutto di "potenziare” (il progetto "fragili”), “sostenere” (l'interazione fra le generazioni), "ottenere” (le risorse per la manutenzione del Ramazzini, aspettando il nuovo ospedale), "procedere” (alla nomina dei nuovi primari), ma anche “sperimentare” la novità del condominio solidale. Anche in campo educativo e scolastico visione e realismo si intrecciano: “rilanciare” un festival di riflessione sulla pedagogia ha tutta l'aria di voler valorizzare un patrimonio di almeno mezzo secolo di politiche scolastiche che Carpi può vantare, seconda forse solo a Reggio Emilia; così come “ripensare” tempi e orari della città in funzione dei più piccoli. Più vicino appare invece il “creare” un centro polivalente per i giovani nell'attuale autostazione o “sostenere” università e centro di ricerca Petermar. segue

In ambito sportivo, siamo più al realismo, perché qui si tratta soprattutto di “completare” la palestra polifunzionale vicino alle piscine, “sostenere” le attività inclusive, lo sport sociale, le giornate dello sport, mentre il decollo avviene solo con “aprire un percorso” che conduca a una ulteriore grande struttura per sport ed eventi, di fatto il palazzetto dello sport. Sul piano della sostenibilità, detto dei più che realistici "potenziare” l'ufficio manutenzioni, "costituire” la prima comunità energetica e “completare” il piano del verde con piantumazioni e fasce boscate, si entra in un'altra dimensione con il “completare” la piattaforma smart city , "elaborare” un piano di recupero dell'area del Ramazzini e più ancora con il “superare” il passaggio a livello di via Roosevelt o il “qualificare” l'uscita dal casello autostradale. Sul versante sicurezza, le indicazioni salvo quella del vigile di quartiere, non si discostano molto dai temi dell'ultimo mandato, come "pretendere” l'avanzamento di livello del Commissariato o aumentare fino a 105 operatori l'organico della PL. Molto originale parrebbe l'idea di “promuovere” due nuovi spazi culturali decentrati rispetto a piazza Martiri per favorire flussi di persone nel centro, purché, verrebbe da aggiungere, non si riducano al parco della Cappuccina, ma amplino la fruizione del centro storico anche al di fuori dell'asse corso Roma, piazza Garibaldi, corso Alberto Pio, piazza Martiri e stupisce che non si faccia menzione della ex Bocciofila, sempre che non sia funzionale al disegno di ricavare due parcheggi multipiano, uno dei quali finirebbe per essere sopra il piazzale della Meridiana. Più politici sono infine gli obiettivi di “rafforzare” il controllo pubblico di Aimag, di “ripensare” Carpi Fashion System e di “avviare” un programma pluriennale di un Patto per la casa che metta in gioco gli alloggi sfitti e di "favorire” gemellaggi con città europee. E questo sarebbe un deciso segnale di discontinuità, visto che in 79 anni di governo le Giunte guidate dalla sinistra non ne hanno mai combinato uno, arrivando al massimo a un "patto di amicizia” con la cittadina tedesca di Wernigerode, mai tradotto in gemellaggio, perché in uno stato, la defunta DDR, non riconosciuto dall'Italia. (nella foto, una folta rappresentanza dei candidati delle diverse liste di sostegno a Riccardo Righi, in primo piano in ginocchio, sventolano il programma)