Un 2021 digitale ed ecosostenibile

Digitalizzazione, internazionalizzazione e focus sulla sostenibilità. Sono le parole chiave, per il 2021, di Antress Industry, azienda di abbigliamento e accessori femminili a cui fa capo il marchio Manila Grace. Ce lo ha spiegato Enrico Vanzo, amministratore delegato del gruppo che ha sede a Carpi, conta 120 dipendenti ed è di proprietà del presidente Maurizio Setti. Originario di Bassano del Grappa, una laurea in Economia, esperienze lavorative in prestigiose realtà della moda come Armani, Tommy Hilfiger e Trussardi, il manager è approdato alla guida di Antress nel giugno del 2019.

Quali erano i suoi obiettivi quando è entrato in azienda? Sono stati raggiunti nonostante la pandemia? «L’obiettivo principale era il rilancio di Antress (e in particolare del marchio Manila Grace) tramite una riorganizzazione aziendale e un taglio consistente delle sacche di inefficienza per riportare il gruppo a un crescita interessante. Abbiamo cessato la produzione della linea Ki6? Who are you, mentre SinaJa ed Ego erano già state chiuse in precedenza, per concentrarci su Manila Grace che da sola realizzava il 95 per cento del fatturato del gruppo. Abbiamo inoltre tagliato 14 punti vendita monomarca, rivisto l’uscita delle collezioni organizzando meglio i costi, ottimizzato il versante digitale e comunicazione e intrapreso una serie di azioni per rendere l’impresa più dinamica e al passo con i tempi»

Come siete “sopravvissuti” al 2020? Avete registrato un calo significativo di fatturato oppure tutto sommato avete retto bene? «Siamo in linea con il piano industriale stilato alla fine del 2019, tranne che dal punto di vista dell’incremento di fatturato. Il turnover, che prima della pandemia si assestava sui 42 milioni di euro, a fine 2020 si ferma a circa 30 milioni con una riduzione degli utili. I segnali che arrivano dalla campagna vendite della primavera- estate 2021 sono tuttavia incoraggianti e hanno fatto registrare una crescita del 5 per cento»

Quanto ha inciso positivamente l’e-commerce, soprattutto durante il lockdown della scorsa primavera? «Il digitale è cresciuto del 70 per cento rispetto all’anno precedente; per il 2021 puntiamo a raggiungere un’incidenza sul giro d’affari del 10 per cento. Si tratta di uno dei principali obiettivi dell’azienda che prevede anche un’evoluzione nell’approccio del marketing e della comunicazione » 

Manila Grace si è impegnata attivamente durante questa emergenza sanitaria, promuovendo iniziative benefiche come la donazione di 5 euro su ogni acquisto online a favore dell’Istituto Sacco di Milano o la scelta di inserire una donna medico come testimonial della campagna autunno-inverno 2020-21… Ce ne vuole parlare? «Da mesi sostengo che in un momento in cui il paese e il mondo ospedaliero sono in difficoltà non soltanto le istituzioni, ma anche le aziende devono essere attive, propositive e aiutare, come possono, l’economia e la società. Questo è stato il nostro indirizzo: non facciamo solo moda, la nostra è un’azienda fatta di persone che stanno vivendo una situazione di grande difficoltà e non possiamo esimerci dal dare una mano alla collettività. Il fatto di inserire un medico nella campagna pubblicitaria vuole lanciare un messaggio preciso: Manila Grace si rivolge alle persone comuni che hanno a che fare con i problemi della quotidianità, è un marchio vicino alla sua clientela, che non è fatta di influencer e volti noti dello showbiz, bensì di persone “normali” che esercitano professioni “normali” lontane dalle luci della ribalta ma non per questo meno importanti. Anzi, è esattamente contrario»

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