Via Peruzzi sta diventando così

Una corsia dedicata agli autobus e alle biciclette sarà creata in via Peruzzi, fra l’intersezione con la tangenziale “Losi” e la via III Febbraio, in entrambe le direzioni di marcia, sulla destra della carreggiata. In queste giorni, informa l'ufficio stampa comunale, si stanno eseguendo i lavori per approntare la segnaletica orizzontale (strisce) e verticale (cartelli), e salvo imprevisti – meteo in particolare – le corsie dedicate dovrebbero essere pronte per la fine della settimana prossima (continua a leggere).

L’uso di corsie preferenziali anche da parte delle bici è fornita dalla recente modifica al Codice della Strada (apportata dal “decreto Semplificazioni” di un anno fa), che prevede appunto la possibilità, per le biciclette, di utilizzare strade e corsie preferenziali dei mezzi di trasporto pubblico delimitate da linea continua bianca e gialla. Lo scopo è favorire la mobilità ciclistica diffusa, estendendo la rete ciclabile a nuovi percorsi che prima, in genere, erano vietati, oltre che aumentare la sicurezza dei ciclisti. Inoltre il traffico veicolare sulle proprie corsie subirà una riduzione notevole delle velocità. Per Carpi si tratta della prima corsia preferenziale per il trasporto pubblico.

La misura non mancherà di sollevare qualche polemica: non ha una frequenza tale di passaggi, il traposrto pubblico locale, da richiedere, almeno a Carpi, corsie preferenziali. E una pista ciclabile, per di più in sede propria, via Peruzzi ce l'ha già. Se si voleva ottenere lo scopo di ridurre la velocità su un'arteria molto larga, si poteva pensare di restringere le corsie, sì, ma creando un'ampia aiuola verde centrale, semplicemente alberata o, volendo, spostandovi la ciclabile. Ma sono cose che costano: la segnaletica orizzontale in fondo si fa con molto meno. Salvo poi accorgersi che le linee tracciate con la vernice non sono eterne e prima o poi bisognerà ridipingere tutto, se non si vuole che trasmettano un'immagine di abbandono e sciatteria. Chi meno spende, più spende, dicevano i nostri nonni.