Secondo la classifica stilata da Confcommercio per gli aiuti dei Comuni sulla Tari

Modena maglia nera, Carpi in fondo classifica: pochi gli sconti concessi a bar, alberghi e ristoranti

"Dove abbiamo potuto dialogare con i Comuni, c'è stata comprensione della situazione drammatica di alberghi e pubblici esercizi. Peccato a Modena sia sia persa l'occasione per dare ossigeno alle imprese più colpite dal Covid". Tommaso Leone, presidente di Confcommercio (nella foto), dice la sua su gli sconti di tariffa che i Comuni della provincia di Modena hanno concesso alla categoria della ristorazione ed alberghiera sulla Tari, la tassa dei rifiuti, per venire incontro a categorie duramente provate dal lockdown e dalla pandemia. E il suo giudizio non è particolarmente tenero per quanti, come Modena e altri Comuni (fra cui Carpi) non sono stati particolarmente sensibili al tema.

E' infatti statoo Castelfranco Emilia il Comune più amico delle imprese in difficoltà per l'emergenza Covid, mente a Modena spetta la maglia nera in provincia per sconto applicato sulla Tari del 2021 per alberghi, bar e ristoranti.  “Tanti Comuni della provincia – puntualizza Tommaso Leone, presidente di Confcommercio Modena – hanno compreso la drammatica situazione delle imprese del terziario ed in particolare di alcune categorie, mostrandosi sensibili alle richieste che Confcommercio e le altre Associazioni hanno formulato nell'ottica di ridurre il peso della TARI, peraltro in un anno di stasi e dunque di produzione ridottissima di rifiuti”. Il taglio della Tari da parte dei Comuni, va ricordato, è in parte finanziato dal Decreto Sostegni Bis, che ha stanziato, anche quest'anno, 600 milioni di euro a compensazione della riduzione di almeno il 60 per della quota variabile per pubblici esercizi e hotel: le Amministrazioni che sono andate oltre questa quota, hanno dunque finanziato con risorse proprie aggiuntive l'operazione".

Dai dati forniti da Confcommercio Il Comune di Castelfranco è sul posto più alto di questa speciale classifica (100% di riduzione su quota fissa e quota variabile per pubblici esercizi e alberghi), seguito a ruota da Sestola e Pievepelago (90% di sconto), i Comuni di Maranello, Formigine, Mirandola, Pavullo, Fiumalbo e Riolunato tagliano invece del 70%, quelli di Carpi e Vignola rispettivamente del 50% e del 47%. In fondo alla classifica si collocano Zocca (25% di sconto su quota fissa e variabile), Sassuolo (64% solo sulla quota variabile) e Modena, con appena il 60% di riduzione sulla quota variabile (che equivale a meno del 20% di sconto) e che quindi non va oltre il livello minimo fissato e finanziato dal Governo. “Va detto – commenta Leone – che il risultato è stato particolarmente soddisfacente per le nostre imprese, nei Comuni in cui abbiamo avuto modo di discutere, di entrare nel merito del tema, mettendo sul tavolo ragionevoli proposte per aiutare soprattutto il mondo della ristorazione e quello ricettivo, messi a durissima prova dal Covid e disperatamente in corsa per tornare alla normalità al più presto; dove invece non c'è stato alcun confronto, come a Modena, il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è un peccato per le centinaia di imprese che saranno così costrette a pagare, in questo annus horribilis, circa l'80% della Tari avendo prodotto meno del 20% di rifiuti abituali”.