"L’ultima ondata di maltempo fa salire il conto dei danni provocati dai cambiamenti climatici che quest’anno fanno sparire dai frutteti italiani oltre sei pere su dieci (-63%)". Lo afferma Coldiretti che, fatti i conti con grandine, alluvioni, caldo record e attacchi degli insetti alieni, rileva l'effetto dirompente sul raccolto 2023 di frutta e, in particolare, su quello delle pere che è una delle produzioni tipiche della nostra zona. “Sul Pereto Italia - dice sconsolata l'associazione degli agricoltori - si sono abbattuti quest’anno gelate, ondate di calore, grandinate e nubifragi, compresa la disastrosa alluvione in Emilia-Romagna, dove si produce quasi il 60% della produzione nazionale".
"Tra frutti ustionati dal caldo record o dal freddo, devastati dai chicchi di ghiaccio grandi anche come palline da tennis o finiti sott’acqua, il risultato - ammette Nicola Bertinelli, presidente Coldiretti Emilia Romagna - è un raccolto stimato in 187mila tonnellate, che potrebbe peraltro essere rivisto ulteriormente al ribasso”. Particolarmente pesante la situazione in provincia di Modena che è la prima provincia per produzione di pere in Emilia Romagna davanti a Ferrara (1.015.980 quintali – 31,2%) e Ravenna (427.000 quintali – 13.1%). Le previsioni modenesi per il 2023, anno gravato da fitopatie, gelate, piogge eccessive e grandine, parlano di una produzione in calo del 70-80 per cento.
“Il clima non ha risparmiato neppure gli allevamenti – continua il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – con i picchi di calore che hanno causato un calo della produzione di latte fino al 10%, mentre le api, stremate dal caldo, non riescono neppure a volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. I danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali sono così destinati a superare i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna”.
(foto di repertorio)