In una nota il sindacato si dichiara interessato ad incontrare il potenziale acquirente

Sulla Goldoni Arbos le valutazioni della Fiom-Cgil

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, l'atteso incontro in videoconferenza convocato dal MISE per la Goldoni di Carpi. All'incontro convocato dalla sottosegretaria Todde e dal suo apparato, erano presenti i vertici aziendali di Arbos/Goldoni e di Lovol (in collegamento dalla Cina), i consulenti finanziari degli Studi Deloitte e Dentons, Confindustria Emilia Centrale, il Tribunale di Modena rappresentato dal commissario Giudiziale Paolo Rinaldi, la Regione Emilia Romagna rappresentata dall'assessore alle Attività Produttive Vincenzo Colla e dai suoi collaboratori, i Sindaci di Carpi e Rio Saliceto, le Organizzazioni Sindacali e la RSU.

"L'incontro - riassume un comunicato emesso dalla Fiom-Cgil -  si è aperto con la relazione del presidente di Goldoni, Chris Dixon, che ha riferito sulle possibili condizioni per portare Lovol alla vendita della Goldoni, condizione posta dal Tribunale con termini temporali molto ravvicinati, che impongono, da subito, la necessità di creare le condizioni per favorire una vendita industriale di Goldoni con la conseguente continuità aziendale attraverso la possibilità piena, per il nuovo investitore, di produrre e commercializzare i prodotti Goldoni. Tutto ciò in alternativa al concordato liquidatorio o, peggio ancora, alla possibilità, ad oggi apparentemente allontanata del fallimento".

Per la Fiom/Cgil e la rappresentanza sindacale aziendale, l'incontro di ieri pomeriggio, non ha esaurito le preoccupazioni e non cancella le ansie più volte dichiarate per le sorti dagli attuali 185 dipendenti della Goldoni, ma rappresenta tuttavia un passaggio importante e non scontato.

" Alla luce di questi fatti - sostiene il sindacato dei metalmeccanici -, il Tribunale ha quindi posticipato l'importante appuntamento rappresentato dall'Assemblea dei creditori slittata in avanti rispetto alla data prevista del 21 gennaio, per dare il tempo di sviluppare quello che, per i lavoratori e la Fiom rappresenta un obiettivo da oltre quattro mesi. Auspichiamo che alle intenzioni di agevolare la ripresa dichiarate da Lovol e sollecitate dalle istituzioni a tutti i livelli corrispondano i fatti.

Da questo punto di vista siamo molto interessati ad incontrare al più presto il nuovo investitore, sarà fondamentale conoscere e condividere il piano industriale che verrà proposto e che dovrà poi essere sostenuto dai necessari accordi sindacali condivisi dalle lavoratrici e dai lavoratori a garanzia dell'occupazione e della prospettiva, anche per quanto riguarda gli effetti sull'indotto e più in generale sul territorio, nonché, come elemento non secondario ai fini del voto dei creditori. Per quanto ci riguarda le attuali condizioni poste non hanno ancora la concretezza sufficiente per rappresentare una risposta convincente alla richiesta di continuità occupazionale e produttiva".

Secondo la Cgil, dunque, si è aperta una nuova fase ma nel frattempo il presidio davanti ai cancelli dell'azienda continuerà.