Nono anniversario del terremoto: un messaggio del vescovo Castellucci

"Mi unisco nella preghiera a tutte le comunità che in questi giorni, in particolare il 29 maggio, nono anniversario del sisma che nel 2012 colpì il territorio delle nostre diocesi, si ritrovano per rinnovare la memoria collettiva di quella tragedia e delle persone che hanno perso la vita". Con queste parole si apre il messaggio che monsignor Erio Castellucci, nella sua duplice veste di Arcivscovo di Modena-Nonantola e di vescovo della diocesi di Carpi, ha voluto indirizzare ai fedeli in occasione della ricorrenza del devastante terremodo che ha segnato gran parte dei territori delle due diocesi nove anni orsono. 

"Rendo omaggio - prosegue il presule - in particolare alla memoria di don Ivan Martini, caro e amato sacerdote, perito sotto le macerie della chiesa di Rovereto. In questi nove anni abbiamo sperimentato la forte capacità di reazione della popolazione, la decisa volontà delle Istituzioni impegnate nella ricostruzione, la costante opera del volontariato all’interno delle comunità. Nulla di tutto questo è da considerare scontato e mentre ringraziamo tutte le persone coinvolte nelle opere di ricostruzione siamo grati al Signore per aver guidato i nostri passi in questi difficili momenti. Proprio ora che siamo alle prese con la rigenerazione post pandemia desidero affidarmi alle parole del salmo 46, quel testo che Benedetto XVI citò nella sua visita a Rovereto il 26 giugno 2012: «Dio è per noi rifugio e fortezza, / aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. / Perciò non temiamo se trema la terra, / se vacillano i monti nel fondo del mare» ( Sal 46,2-3). Siano queste parole di conforto per le famiglie e le comunità che piangono i loro cari e di incoraggiamento per tutti noi “piccoli, fragili, ma sicuri nelle sue mani, cioè affidati al suo Amore che è solido come una roccia”.