Ztl: non basta dire no alle auto

La sperimentazione, è vero, è solo all'inizio. E un fine settimana estivo può anche non essere significativo. Le abitudini, poi, non si cambiano così facilmente. Ma l'esito della prima serata di estensione della Ztl documentato nelle foto – scattate alle 22 di venerdì 17 luglio, con piazza Garibaldi, invece, gremita – dovrebbe far riflettere l'Amministrazione comunale e, in particolare, l'Assessore al Commercio che ha ostinatamente voluto questo esperimento: non basta applicare un segnale di chiusura alla sosta e al passaggio delle auto per trasformare una strada in uno spazio urbano a misura di pedoni e di negozi. Serve ben altro: servono pavimentazioni diverse, una illuminazione opportuna, un arredo attrattivo. La cosa paradossale è che il Comune aveva stanziato mezzo milione, per questo, fin dall'aprile scorso. C'era anche un piano di fattibilità che, pare, dovrebbe essersi tradotto in un progetto, anche se non definitivo. E allora perché voler procedere a tutti i costi con questa provvisorietà che non soddisfa nessuno? Quale pubblico esercizio potrebbe essere incoraggiato a investire in déhors e ristrutturazioni, sapendo che la Ztl funziona a intermittenza e che il lunedì mattina tutto ritorna alla normalità? Vedremo l'esito di questa sperimentazione: ma in questo modo non si sta sperimentando un bel nulla e se non interviene qualche congiunzione astrale, l'esito è scontato. Al punto da indurre l'Amministrazione a rinfoderare per sempre ogni proposito di estensione dell'isola pedonale e di trasformazione dello spazio urbano.    

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