“MisterLino Officina Lana Caffè” network di un modo originale di stare insieme

Far la maglia intorno a un caffè

Parma – Una caffetteria in cui si può imparare a fare la maglia e si vendono filati? In una città come Carpi che deve tutto (o quasi) alla tradizione magliaia una notizia del genere desta una certa curiosità. Eppure, l’idea originale è venuta a Lino Alberini, originario della provincia di Parma, che nel 2013 ha deciso di unire alcune delle sue passioni in un progetto innovativo. «MisterLino Officina Lana Caffè – racconta Alberini – nasce dalla consapevolezza che le persone amano i servizi più che il prodotto. Anni fa in Francia mi ero imbattuto in alcune mamme che avevano acquistato un kit per fare dei cappelli, ma non avevano un luogo comune in cui ritrovarsi a utilizzarlo. Dall’unione fra la passione del filato e la mia esperienza nel campo della torrefazione è nato un luogo in cui la gente ha un motivo per riunirsi». 

A oggi sono tre i locali della piccola catena che Alberini ha aperto fra Reggio Emilia e Parma e in cui si svolgono diverse attività: si vendono filati, libri, caffè, si può mangiare un boccone, suonare il pianoforte, partecipare a corsi di vario genere per imparare a cucire e a fare la maglia. MisterLino è un luogo di incontro, aggregazione, conoscenza e relax in cui chiunque può entrare e trovare la propria dimensione. «Il nostro obiettivo – riprende Alberini – è stupire ed emozionare e nel giro di un anno abbiamo ottenuto il successo che ci eravamo prefissati. Credo nei sogni, non nelle utopie e la mia idea era quella di creare un locale di servizio». 

Curiosità e voglia di fare stanno alla base di chi entra da MisterLino: «Da noi arriva ogni genere di persona, dai venti ai sessant’anni. Vengono neo mamme con i propri bambini e sono molto curiose – racconta –. Oggi manca il tessuto sociale e da noi si torna a far scuola, siamo un supporto per la conoscenza. Dal gioco poi si passa alla creatività che può diventare mestiere». 

Le porte di MisterLino Officina Lana e Caffè sono aperte a tutti e ci sono persone che propongono eventi, creando sinergie fra i locali e diverse realtà del territorio come associazioni o gruppi di persone: un esempio sono gli incontri per creare i cosiddetti chemio caps, cappelli particolari per le donne che fanno chemioterapia. Quando chiediamo se c’è l’idea di un’apertura anche a Carpi, Alberini risponde che «…in ogni città c’è spazio per un locale e chiunque può decidere di affiliarsi». Nella città della moda, in cui il settore che per anni ha trainato l’economia pare oggi più una locomotiva abbandonata su un binario dismesso, la possibilità di tornare alle origini fa sognare e romanticamente sperare. E chissà che un buon caffè e un gomitolo fra le mani non aiutino a riaccendere fra le nuove generazioni l’anima tessile e il genio creativo carpense.

Nelle foto, Lino Alberini, l’insegna e, a destra, allestimento del locale e la vita di socializzazione che ospita

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