Centri di facilitazione per superare il divario digitale: l'Unione ne individua cinque, con 180mila del Pnrr. Bando per il terzo settore

Si chiamano Centri di facilitazione digitale, servono a superare il divario che in materia esiste tra chi ha dimestichezza e chi non con il mondo digitale, spesso coincidente con lo spartiacque giovani/anziani. Esiste un fondo, a questo scopo, creato da Pnrr e consistente in 132 milioni da distribuire alle Regioni che riescano ad attivare reti di facilitazione digitale. La Regione Emilia-Romagna ha ottenuto poco meno di 9 milioni che ha messo a disposizione dei progetti di Comuni e Unioni. Ed è così che all'Unione delle Terre d'Argine sono arrivati 181mila euro per un piano che prevede l'attivazione di cinque Centri di facilitazione sul proprio territorio e precisamente a Fossoli (Circolo La Fontana), a QuiCittà, allo Sportello Facile di Campogalliano, allo Sportello Polifunzionale di Soliera e al Polo Artistico-Culturale di Novi. A questo punto, per attivarli, servono uno o più gestori che l'Unione ha individuato negli enti del terzo settore. Ed è a loro che ha indirizzato un avviso pubblico per verificare la disponibilità, in forma singola o associata, a co-progettare insieme all'Unione le linee di gestione dei diversi centri. L'Unione metterà a disposizione la somma ricevuta dalla Regione per le spese ammissibili specificate nel bando e oggetto della successiva convenzione come, per esempio, la disponibilità di una sede fisica e la presenza di un facilitatore digitale.   

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