Drusilla Foer con Eleganzissima ha incantato un Comunale gremito

Eccolo lì, lui, il pianoforte nero avvolto dal buio della sala con un’unica luce che lo illumina. Eccola lì, lei, che arriva di corsa sui tacchi a spillo fasciata da un lungo abito nero luccicante, vi si corica sopra, ruota il capo incorniciato dagli splendidi capelli bianchi per rivolgere il viso dai grandi occhi azzurri al pubblico. Eccolo lì, loro, il pubblico che l’accoglie con un applauso incredibile ricco di tutto l’affetto possibile. Drusilla Foer si è presentata così, sabato scorso, sul palcoscenico del Teatro Comunale di Carpi, per il suo spettacolo “Eleganzissima” del programma “L’Altro Teatro” della ricca stagione teatrale 2021/2022. Salita prepotentemente alla ribalta come co-conduttrice con Amadeus nell’edizione da poco conclusasi del Festival di San Remo, Drusilla, inizia la sua carriera artistica anni fa dal sito web YouToube, giunge nel 2012 in televisione nel programma The Show Must Go Of condotto da Serena Dandini; a cui seguono programmi TV come StraFactor, CR4- La Repubblica delle Donne e Ciao Maschio. Ha recitato nel film di Ozpetek, Magnifica presenza, oltre alla realizzazione di vari video musicali tra cui Che cosa del 2020, in omaggio a Mina, alle Gemelle Kessler e a Raffaella Carrà.

Sabato era nel nostro bellissimo teatro per raccontare la sua incredibile vita: reale o immaginaria? Ad accompagnarla nel recital, al pianoforte Loris Di Leo, al clarinetto e sax Nico Gori, con la direzione artistica del noto compositore per la pubblicità, per la tv e per il cinema fin dagli anni Sessanta, Franco Godi. Nata da una famiglia benestante di Siena, Drusilla, cresce a Cuba quando il padre, diplomatico, vi si trasferisce con la famiglia. Adulta viaggia il mondo per poi fermarsi a New York dove apre “Second Hand Dru” un negozio di abiti usati, luogo d’incontri di artisti e d’intellettuali e vive un regime di vita dissoluta. In seguito sposa un ex puglie texano da cui divorzia, si trasferisce in Belgio ed incontra il grande amore della sua vita e si sposa con Hervé Foer. Rimasta vedova, ora vive da sola a Firenze con Ornella, la terribile governante che non le dà pace. In realtà, Drusilla Foer, non ha raccontato la sua vita, ma l'ha condivisa con quella del pubblico che vi ha inconsapevolmente ritrovato pezzi della propria. Con interpretazioni canore da brivido di celebri canzoni e con un’eleganza innata, non certo data dagli abiti lunghi e luccicanti ma dalla gestualità, dai movimenti impresso ai suoi capelli, dalla morbidezza delle mani, dall’espressione del viso, dalla voce dolcissima. Ha fatto ridere e ha commosso, parlando di affetti, di famiglia, di amore, di sesso, di tutto, ma soprattutto ha fatto riflettere su tanti aspetti della vita come quando ha affermato: “Ringrazio il momento in cui ho capito, in modo abbastanza potente, che notare qualcosa d’ingiusto negli altri non fa necessariamente di noi delle persone nel giusto”; oppure “Ringrazio il momento in cui ho incontrato un’amica un poco faticosa, ringrazio il momento in cui ho incontrato la mia volontà”. Per arrivare al termine della serata ringraziando così: “Ogni evento, ogni serata in teatro è unica, non ringrazierò mai abbastanza la presenza di questi grandi artisti sul palco. Ringrazio il talento degli artisti che ci hanno prestato questa musica e queste canzoni che mi hanno dato modo di raccontare di una Drusilla che non è solo le telefonate a quel mostro disgustoso di Ornella ma anche una Drusilla un pochino tormentata dalla vita, dai pensieri che non sono solo croccanti e allegri, ringrazio tantissimo dell’ascolto che mi avete dato e dell’accoglienza”. Puntualizzando: “Grazie per avermi accolto così come sono”.

Ma se il sipario cala su Drusilla Foer, contemporaneamente si accendono le luci nel camerino dove Gianluca Gori, fotografo, pittore, cantante, attore, ideatore e creatore di questo poliedrico personaggio, si toglie i suoi abiti, i suoi tacchi a spillo e il suo trucco per indossare jeans, scarpe da ginnastica, giubbotto, zainetto, mascherina e berretto per andare incontro al numeroso gruppo di persone che lo aspettano fuori per l’autografo da apporre sul suo libro appena acquistato. Gori però li fa aspettare, dà la precedenza a un ragazzo disabile con il quale chiacchiera, si toglie il berretto per la foto ricordo ed abbraccia la mamma con tenerezza parlandole dolcemente all’orecchio prima di lasciarli. Poi esce e tutti lo circondano come in un abbraccio: chi gli porta un regalo, chi gli consegna una lettera scritta dalla sua bambina, chi gli parla di sé. Lui li ascolta, parla e firma, con tanta semplicità ed accoglienza e con la stessa dolcezza di Drusilla Foer. Ma, allora chi è realmente Drusilla? È una donna o è un uomo? È un particolare a cui nessuno è interessato perché quello che fa una persona non è l’abito che indossa, ma è la profondità della sua anima.