Duecento studenti da Roma in visita al campo di Fossoli con il Sindaco della Capitale Gualtieri

Oggi pomeriggio 200 studenti provenienti da 34 scuole medie insieme a 70 accompagnatori, fra cui il sindaco di Roma, si sono recati all’ex Campo di Fossoli. La proposta del viaggio della memoria è partita da Roma Capitale, proposta a cui le scuole hanno aderito subito perché considerata un’ottima occasione non soltanto per approfondire alcune fondamentali pagine della nostra storia, ma anche come un modo per coinvolgere direttamente gli studenti in fatti che altrimenti sembrerebbero troppo astratti e distanti.

Nell’accogliere i ragazzi il presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti ha ribadito il valore della memoria come strumento per ravvisare le avvisaglie delle fragilità della democrazia. “La memoria è sempre più importante – ha affermato –. Si tende a cancellarla, tanto più quando si tratta di una memoria scomoda e di anni terribili come questi. Soprattutto per le nuove generazioni è importante capire cosa è successo, perché ci si attrezza per capire quali possano essere i segni dei rischi della democrazia, come la terribile guerra che sta insanguinando l’Europa”. Castagnetti ha insistito sul tema che anche David Sassoli e Ursula von der Leyen sollevarono durante la loro visita al campo: “Anche loro svilupparono questo tema – ha rammentato –: come mai nessuno si è accorto di quello che stava arrivando? La memoria ci può aiutare a imparare a capire gli elementi di fragilità e di cedimento di una democrazia”.

 

Il sindaco Roberto Gualtieri, dal canto suo, ha ripercorso i tratti salienti di quel pezzo di storia, ammettendo che: “Sono contento di riprendere la pratica dei viaggi della memoria, importantissimi, perché sono lo strumento con cui si tocca con mano la storia. Tutto diventa molto più concreto di quando si legge un libro. Anche a Roma siamo stati in tanti luoghi della memoria per cercare di capire cosa è successo e perché è successo. Iniziate il vostro viaggio concentrandovi su due delle caratteristiche più drammatiche di quegli anni, ovvero la deportazione e lo sterminio ebrei e deli oppositori al regime tanto quanto le stragi. Sono cose successe non troppo tempo fa, qui, dove andrete (anche a Marzabotto, a Sant’Anna di Stazzema, alla casa dei fratelli Cervi). Potete toccare la concretezza di posti come questi, come il campo di Fossoli che è stato centrale nella logistica dello sterminio degli ebrei e dell’eliminazione dei prigionieri politici, un’infrastruttura al servizio di un crimine gigantesco. Posti come questi possono essere interpretati come doppi elementi: da una parte sono il punto più basso; dall’altra, sono quelli che hanno suscitato energie di riscossa senza le quali non esisterebbe la democrazia oggi”.