Quello che segue (pubblicato su Voce di marzo in edicola) è uno scherzo letterario sulla natura, che fa litigare gli studiosi, del misterioso animale in grembo alla Dama nella omonima Sala di Palazzo dei Pio. Risale al neologismo inventato da Fosco Maraini nella poesia metasemantica “Il Lonfo” pubblicata nella raccolta “Gnosi delle fànfole” (1978), riprodotta in una delle foto che illustrano questo servizio e magistralmente interpretata da Gigi Proietti.
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di Luciana Saetti
Ha colto di sorpresa il mondo accademico e delle arti una recente scoperta di Sabaudo Conticchi, noto agli appassionati di ermeneutica per le sue originali ricerche sempre basate, tiene a precisare lo studioso, su accurate indagini a 360 gradi e oltre. La sua storia è presto detta, per quanto ci riguarda, dato che Conticchi sostiene di discendere da un ramo misconosciuto dei cugini bastardi di Manfredo Pio. “Andate a vedere chi è sepolto nella chiesa della Sagra” è infatti un suo tipico intercalare.
Comunque sia, oggi Sabaudo Conticchi entra a gamba tesa nell’annosa querelle sull’identità dell’animale raffigurato in grembo a un personaggio femminile nella parete est della cosiddetta Sala delle Dame in Palazzo Pio a Carpi. Una querelle che, pur nella consueta disattenzione trasversale, ha visto sparuti drappelli di studiosi e zelanti adoperarsi a vagliare e scandagliare, misurarsi e smarrirsi in un groviglio di ipotesi fino a gettare la spugna sfiniti, riportando nei casi più ostinati danni permanenti quali traveggole e altre luccicanze. Per cui già da tempo, ogni passione spenta, un ovattato grigiore sembrava incombere sulle antichità cittadine; ma solo fino alla sorprendente, clamorosa rivelazione di Sabaudo Conticchi.
Nell’animale che la Dama tiene tra le mani sarebbe infatti riconoscibile, sostiene Conticchi, nientemeno che il Lonfo: sì, il fabuloso ed elusivo Lonfo, la chimerica creatura eponima di una famosa poesia metasemantica. (segue)