Il pittore modenese Vandelli alla Space Gallery

«Io sono un pittore e non un artista». Carlo Alberto Vandelli si presenta così, con un’affermazione un poco controversa, la stessa fatta davanti al pubblico dell’inaugurazione della mostra allestita con le sue opere presso la Galleria d’Arte Space Gallery di via Ugo Sbrilanci a Carpi, lo scorso sabato. Ma poi specifica: «In genere, abbastanza spesso l’artista, un artista, si rifiuta di dipingere, io dipingo, io uso i colori, io l’ho fatto, io l’ho disegnato, l’ho dipinto e dipingo perché c’è un discorso legato all’artigianalità, all’usare le mani e l’intelligenza se ce n’è».

La Galleria d’Arte Space Gallery è stata aperta un paio di anni fa proprio nel cuore del centro storico da un’idea o meglio da un progetto culturale rivolto all’arte contemporanea che punta ad ospitare le opere di giovani artisti emergenti prevalentemente locali, creato dall’unione di due appassionati d’arte, il carpigiano Lorenzo Barchiesi e l’amico Angelo Malara. Dopo il successo ottenuto con le esposizioni degli anni scorsi ora Space Gallery, ospita appunto il modenese Carlo Alberto Vandelli, classe 1982, con le sue opere particolari ma gradevoli e anche un poco inquietanti, come ci spiega: «Mi chiedono perché dipingo queste cose, c’è poco da dire, stiamo per avvicinarci alla terza guerra mondiale, la donna è ancora sottomessa, si fa ancora del male, ci sono bambini siriani che piangono guardandosi le mani ustionate. Questa opera è intitolata L’ozio perché non facciamo niente per modificare tutto questo, niente. E poi ci sono tante questioni legate all’umanità che sono come il cane che si morde la coda, le letture sono molteplici ma c’è anche piacevolezza. In realtà, quello che viene fatto, è usare materiale che inquina che ha inquinato che inquinerà, questa è la verità e questo viene dipinto e questa è parte della mia pittura».

A loro volta, Barchiesi e Malara affermano: «Noi siamo giovani e diamo spazio ai giovani e vogliamo ricreare quell’ambiente giovanile dove ci si affaccia per la prima volta all’arte. Non vuole essere un punto di riferimento di arte conosciuta ma dove dei giovani si avvicinano a conoscere l’arte, andare in profondità come nel caso di Vandelli che ha due chiavi di lettura una più apparentemente banale e una più profonda che ai più passa inosservata». Il nome Space Gallery nasce da un evento molto particolare che ha coinvolto e unito strettamente i due soci: la spedizione, nel 2017, di un dipinto del pittore italiano Rossano Ferrari nella stazione spaziale internazionale Iss. Dopo che è rientrata sulla terra, a distanza di tre anni, per valorizzare e ricordare questo primato italiano, hanno dato vita a questa Galleria d’Arte contemporanea a Carpi, con dei giovani e per i giovani.