L'arte sacra attraverso il pennello di Andrea Saltini in mostra al Museo Diocesano. Polemiche in alcuni ambienti cattolici

Si intitola Gratia Plena la personale dell'artista carpigiano

Gratia Plena, ovvero piena di grazia. Lo è la Vergina Maria nelle scritture sacre e lo è diversamente l’omonima mostra del pittore carpigiano Andrea Saltini che Comune e Diocesi di Carpi hanno allestito al Museo diocesano “Cardinale Rodolfo Pio di Savoia” con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, SoGeSi Spa e Bper Banca con la collaborazione di Concentrico Art. Inaugurata sabato 2 marzo di fronte ad un nutritissimo e curioso pubblico, la personale “sacra” di Saltini, resterà aperta fino al prossimo 2 giugno all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio, in corso Fanti. I dodici (come gli Apostoli) dipinti a tecnica mista su tela, molti dei quali di grandi dimensioni, sono stati realizzati appositamente per l’occasione dall'artista carpigiano in una personale ricerca di spiritualità, di dialogo con l’Oltre, il Mistero e la Fede, invitando il visitatore ad un’esperienza di profonda contemplazione e confronto, a partire dai linguaggi propri dell’arte contemporanea. Un'esposizione che ha già avuto grandi apprezzamenti ma anche sollevato polemiche in seno proprio ad alcuni ambienti cattolici, con tanto di accuse e replica ufficiale da parte della Diocesi.

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«Sono un ateo molto affaticato ed è un mestiere molto difficile. Ma ho fatto tutti i sacramenti e ne sono sempre stato condizionato, sono sempre stato un divoratore e un grande appassionato di arte sacra – dice Saltini –. Questa serie nasce site-specific per questo spazio straordinario dopo un dialogo con don Carlo Bellini, con cui ho un bellissimo rapporto. L’idea è nata negli ultimi mesi, ho iniziato i lavori l’estate scorsa e l’ho completata di recente». I dodici pezzi principali comprendono riletture in chiave contemporanea di momenti e personaggi del Vangelo. Proprio come fece Caravaggio 400 anni fa, Saltini porta nel suo e nostro presente il Cristo, la Vergine, ma anche San Pietro, San Tommaso, Natanaele, la Maddalena, Giovanni Battista, e momenti iconici delle scritture sacre. «Nel giugno 2023 Papa Francesco si è rivolto agli artisti contemporanei, chiedendo loro di aiutarci a spiegare la spiritualità della vita dell’uomo. Abbiamo quindi offerto ad Andrea di fare qui una sua esposizione che partisse dalla sua visione del Vangelo e della spiritualità – dice don Carlo Bellini –. Il Papa ha chiesto che l’arte contemporanea potesse far riflettere e questo fanno le opere di Saltini, che possono anche sorprendere e turbare ma ci rimandano alla nostra tradizione affinché sia fresca e nuova oggi. Abbiamo l’evidente problema di un linguaggio che non parla ai giovani e il linguaggio dell’arte, fatto anche di vaghezza in cui ognuno può vedere qualcosa di suo, può aprire ad una comunicazione».

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«I soggetti di Saltini sono evocazioni misericordiose (di chi si accora le miserie altrui sapendole anche proprie), convocate e accolte senza esclusioni igienico-estetiche – dice la curatrice Cristina Muccioli –. Ci sono i bambini, ci sono gli afflitti, ci sono anche i morti, c’è la comunità degli invisti e invisibili profondamente avvertiti dall’artista. Questo tratto distintivo della sua poetica, non da oggi, è carità senza affettazione».

La mostra è aperta al pubblico con ingresso gratuito tutti i giovedì dalle 10 a mezzogiorno, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Nel corso della mostra sono previste visite guidate, incontri e workshop a tema, aperti alla cittadinanza e ai ragazzi delle scuole.