Lo scrittore Fabiano Massimi ospite del Lions Club Alberto Pio: scrivere è roba da talenti solitari

“Tensione, humour e un perfetto equilibrio fra realtà storica e avvincente finzione” è stato il filo conduttore del meeting organizzato dal Lions Club Carpi “A. Pio” presso il ristorante “I Medaglioni” di Correggio, con lo scrittore di romanzi gialli e thriller storici Fabiano Massimi, lo scorso venerdì sera. La Presidente, Margherita Copelli, ha fatto gli onori di casa per l’eclettico ospite. «Quello dello scrittore è un talento solitario – ha esordito Massimi –. Il talento è un termine antico che vuol dire capacità, volontà, desiderio e quando voi vi affacciate al vostro talento lo riconoscente perché è quello che siete. Il mio talento era scrivere e scrivere è stato per tanto tempo un desiderio che non ha trovato uno sbocco, ma l'ho ritrovato quando ho capito che era la solitudine dello scrittore che mi andava stretta ed era proprio la dimensione sociale, la dimensione del servizio, come accade nel vostro Club, quella a cui dovevo in qualche maniera attingere». Aggiungendo subito dopo, accolto da un applauso: «Infatti il mio primo romanzo è Il “Club di Montecristo”».

Classe 1977, Fabiano Massimi, scrittore e traduttore, nasce a Modena dove vive, lavora presso la biblioteca civica Antonio Delfini e collabora con diverse case editrici, come lettore, curatore di antologie, traduttore dall'inglese ed editor di narrativa e saggistica. Ha anche curato l'autobiografia di Patty Pravo. Nel 2017 vince il Premio Tedeschi per il miglior romanzo giallo, “Il club Montecristo”, appunto. Nel 2020 vince il Premio Asti d'Appello con “L'angelo di Monaco”, il thriller storico, tradotto in ben trenta lingue, che ruota intorno alla misteriosa morte di Geli Raubal, nipote prediletta di Adolf Hitler, oltre ad altri gialli.

«Quando tu termini un libro – gli è stato chiesto – come ti senti ad abbandonare il personaggio?». E lui:: «Si scrive per ossessione, per amore, per rabbia, perché, per esempio, Geli Raubal, non è un personaggio ma una persona e ti senti che devi renderle  giustizia. Quando hai finito sei sollevato perché hai guadato il fiume, quello che potevi fare l’hai fatto, vivo un’ondata di emozione potentissima e piango sempre perché arrivare in fondo alla cosa non è scontato». Tanti gli ospiti del Club presenti alla serata, da Antonella Cavicchi, presidente Ottava Zona, a Franca Bortolamasi, Mauro Fontanesi e Giovanni Gambino, officer distrettuali; da Mauro D’Orazi, presidente del Consiglio Unione Terre d’Argine a Vincenzo Pennacchioli, presidente Lions “Carpi Host”, al Presidente Leo Club Carpi, Mathieu Zannoni accompagnato dalla cerimoniera, Beatrice Arletti.