Modello Emilia: il nuovo libro di Franco Mosconi

Perché l’export pro capite dell’Emilia-Romagna batte inesorabilmente quello di altre grandi regioni industrializzate del Paese superando, in termini assoluti, anche quello del Veneto, un tempo “locomotiva d’Italia”? Perché le imprese champions emiliano-romagnole negli ultimi anni sono cresciute, in termini dimensionali, più delle altre? Perché questa regione è diventata così tanto in grado di attrarre talenti da registrare in alcune province saldi positivi del movimento migratorio che neppure Milano riesce ad avere? Perché il tasso di occupazione femminile è superiore che nelle altre regioni del nuovo triangolo industriale? Perché grandi gruppi multinazionali, sia tedeschi sia americani, decidono di localizzare investimenti strategici qui anziché altrove? Attraverso una ricognizione che si sviluppa lungo tutta la Via Emilia, il nuovo studio "Modello Emilia” curato da Franco Mosconi, docente di Economia e Politica industriuale all'Università di Parma, con prefazione di Vera e Stefano Zamagni, si propone di rispondere a queste domande, cercando di dimostrare perché è oggi possibile tornare a parlare di “modello emiliano”.

Verranno così portate alla luce, spiega una nota dell'editore, le specificità riscontrabili in Emilia-Romagna nel modo di concepire e organizzare il rapporto tra Stato, mercato e comunità (il “Terzo pilastro”). Un rapporto che non si ferma alla pur importantissima dimensione economica (si pensi ai risultati in termini di capacità innovativa conseguiti da questa regione, la prima del Paese), ma che investe la dimensione sociale a tuttotondo (si pensi alla diffusione degli Asili nido e alla cura nella formazione del capitale umano). È una lettura ragionata di un modello che dell’apertura al mondo ha fatto il suo tratto distintivo, nella consapevolezza che, al contrario dei famosi diamanti della pubblicità, il successo non è dato per sempre. Presentazione giovedì 30 marzo, ore 18, sede Confindustria Emilia Area Centro, via Bellinzona 27/a, Modena, con interventi di Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group, Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera. Conduce Nicola Saldutti, caporedattoore Economia del Corriere della Sera