Ci si è occupati diverse volte, su Voce – e Fabrizio Stermieri ci ha scritto su un libro pubblicato nel 2016 con il titolo “Machiavelli, Guicciardini e la Repubblica degli zoccoli” – dello scambio epistolare tenuto molto sul tono della burla, avvenuto nel 1521 tra Francesco Guicciardini, governatore di Modena, e Niccolò Machiavelli, inviato dai Medici a Carpi per una missione presso il Capitolo generale dei Frati minori riunito nel convento di San Nicolò. Oggi quel gustoso episodio che unì due amici, nonché due figure cardine del Rinascimento in uno scherzo ai danni dei provinciali carpigiani e, in particolare, della comunità fratesca (la Repubblica degli Zoccoli, appunto) viene ripreso da Filippo Grazzini in un ampio articolo sulla pagina di cultura del Corriere della Sera, dal titolo "Caro Francesco, caro Niccolò”, con il sottotitolo “Una beffa ordita per corrispondenza da Guicciardini e Machiavelli. Accadde mezzo millennio fa, nel 1521. E il carteggio si fece teatro”. (continua a leggere)