Si parla di ritrovamenti “emozionanti” nella relazione con la quale l'architetto Anna Gualdi, mandataria di un raggruppamento di professionisti associati che ricevette l'incarico nel 2014, accompagna la perizia suppletiva da 119 mila euro lordi, per una variante all'“Intervento di riparazione danni sisma con rafforzamento locale” sulla chiesa e sul convento di San Nicolò. Si tratta del progetto di restauro da 630 mila euro complessivi della parte storico-artistica – già autorizzato dalla Soprintendenza e richiesto dal Ministero per la Cultura fin dal 2020 – integrati ora dalla variante. Nell'approvarla, il Dirigente ne dispone l'esecuzione, essendo fra l'altro il costo incluso nello stanziamento iniziale e giustificato dall'emergere, durante i lavori affidati alla Iter di Pesaro, di problematiche impreviste e imprevedibili: le stesse all'origine dell'interruzione delle opere di restauro, tuttora sospese dall'ottobre 2019.
Ma che cosa avevano portato alla luce i lavori? Superfici affrescate, cornici e decorazioni meritevoli di recupero, ritrovate tra la Chiesa di San Nicolò, la sagrestia e l'ingresso degli uffici. Il più rilevante di questi affreschi si trova sul muro interno della Chiesa e ritrae, al momento individuabile solo attraverso gli assaggi dei restauratori, una figura umana seduta con un cartiglio. Ma non meno importante è la riscoperta dell'apparato decorativo originale del soffitto della Sagrestia attribuito a Claudio e Lelio Rossi ed eseguito alla metà dell'Ottocento. L'attribuzione trova conferma da parte dei restauratori che accennano tuttavia anche a tracce di decorazioni risalenti al 1811. La Relazione parla anche di “scritte e datazioni sulle pareti che danno una datazione certa e una ricostruzione storica più precisa e inedita” della storia architettonica del complesso. La perizia prevede interventi di descialbo (ripulitura) delle parti affrescate, con tinteggi neutri a calce delle zone adiacenti, e il consolidamento degli intonaci che le sostengono.
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