Scianna e Cavani, la tessitura e il cinema protagonisti delle mostre d'autunno a Palazzo Pio

La delibera con la quale la Giunta ha approvato in questi giorni il progetto scientifico e del quadro finanziario delle mostre che verranno allestite a Palazzo Pio in occasione di FestivalFilosofia, ma visitabili fino al gennaio 2023, permette di farsi un'idea più precisa delle due esposizioni. La più impegnativa e importante, anche sotto il profilo dell'investimento – 105 mila 744 euro – è senz'altro quella dal titolo “Ferdinando Scianna: la tessitura e la sua immagine, dalla fabbrica all'alta moda”, curata da Manuela Rossi e Luca Panaro, con allestimento affidato a Giulia Ghini ed Elena Claudia Munari, l'organizzazione di Tania Previdi e Fabio Capiluppi, mentre della ricerca delle foto e dei capi si sono incaricati, oltre ai due curatori e a Tania Previdi, anche Elena Davolio e Natascia Arletti.  La mostra – che verrà ospitata nelle logge al piano nobile del Palazzo – prende le mosse da una citazione di Guido Vergani, tratta dal suo "Viaggio nell'Italia della maglia” (1989): “La natura – scrive – del miracolo italiano ha le sue radici più a Carpi che nella Torino della Fiat o nella Milano della Pirelli”, a patto che “miracolo” non venga inteso come un evento dall'alto, bensì come “una realtà costruita dall'intelligenza, dall'intuito, dal coraggio del rischio, dalla creatività imprenditoriale, dalla fatica...”. E' un concetto che la mostra intende confermare raccontando il filone produttivo della tessitura e attraverso le fotografie di Fernando Scianna che con questo tema si è confrontato sul finire degli anni Ottanta, soprattutto con due campagne fotografiche.

La prima è quella legata alla collezione autunno inverno 1987/88 di Dolce&Gabbana che ritrae capi – esposti anche in originale – fra i quali quelli in lana e jersey furono prodotti a Carpi da Dondi Jersey, partner della rassegna. La seconda è quella che, commissionata dall'associazione Magliecalze, confluì nel volume “Maglia” di Franco Sciardelli (1989) e fu in buona parte realizzata in fabbriche di Carpi: non foto di moda, viene precisato nella presentazione, ma immagini del processo produttivo, dai reparti di alcuni maglifici alle fiere, alle sfilate, con immagini di volti, di macchine, di luoghi e ambienti i lavoro.

 

Meno originale nel senso che conclude una trilogia sui film di Liliana Cavani inaugurata con la mostra su “Galileo” (2020) e proseguita con "Portiere di notte (2021) è il progetto della mostra "L'eterno ritorno. Al di là del bene e del male”. Verrà allestita nell'appartamento inferiore di palazzo Pio per l'organizzazione di Manuela Rossi e Giulia Dal Maso, è imperniata su materiali del Fondo Cavani dato in custodia al Comune e si articola in diverse attività collaterali: la proiezione del film al cinema Eden, una visita guidata alla mostra, una tavola rotonda sul fondo Cavani al quale prenderanno parte Francesca Brignole, Manuela Rossi e Giulia Dal Maso. Il percorso si sviluppa attraverso un tunnel allestito in sala dei Cervi dal quale si accede a diverse stanze che approfondiscono singoli temi legati al film e che conduce alla Sala degli Stemmi dove si potranno ascoltare le musiche della colonna sonora del film. Il costo, per questa seconda rassegna, è di poco meno di 18 mila euro. Per entrambe le iniziativa è intervenuta a sostegno la Fondazione Cassa Risparmio Carpi.