Un racconto di Alessandra Burzacchini premiato al Salone del libro di Torino

Il numero otto le ha portato bene. All’ottava edizione del concorso letterario denominato “88.88” l’insegnante di lettere e scrittrice carpigiana Alessandra Burzacchini si è posizionata ottava (e quindi tra i vincitori scelti su una rosa di 635 candidati) con il racconto dal titolo “Il tradimento”. Il premio (che consisteva in un diploma, una penna stilografica Aurora personalizzata e un taccuino in carta pregiata Grafiche Tassotti) le è stato consegnato nientedimeno che al Salone Internazionale del libro di Torino. Al concorso, organizzato dall’associazione culturale Yowras Young Writers & Storytellers, i partecipanti dovevano presentare un racconto breve a tema libero entro l’8 febbraio, un elaborato che doveva essere di massimo 8 mila 888 caratteri, versando (neanche a dirlo) una quota di partecipazione di otto euro.

«Il mio racconto è scritto in prima persona – spiega Burzacchini – e parla di un architetto che confessa di aver tradito la moglie, ma non nel senso che potreste immaginare. Lui è sposato con una donna bellissima, attenta all’ambiente e soprattutto vegana». E sarà proprio quest’ultimo dettaglio a portare l’uomo sulla via del tradimento. Egli infatti, in occasione di una trasferta per lavoro nel senese in un paese che si chiama Orgia e che esiste davvero («Anche il nome ci si è messo!» commenterà il protagonista nelle pagine del racconto), si recherà alla trattoria “Da Cateni” dove perpetrerà il suo atto di infedeltà: consumare un intero pasto tutto a base di carne. «Il mio testo è ironico, tanto più che io sono vegetariana. È stato gratificante ricevere il premio e partecipare a una cerimonia così bella: i vincitori, ma anche coloro che hanno avuto una menzione speciale o si sono distinti nella sezione giovani, hanno avuto un loro piccolo spazio e hanno ricevuto un diploma in cui, oltre a nome e titolo del racconto, erano specificate le ragioni del premio». E adesso? «In passato ho pubblicato due romanzi e tre raccolte di racconti, ma era da un po’ che no partecipavo a concorsi, perché fra l’attività di insegnante, i gruppi di lettura, la rubrica per Voce e altri impegni non mi rimane tanto tempo. Anche se leggo tantissimo, all’incirca un centinaio di libri all’anno. Però dopo questa esperienza ricomincerò, superando la mia reticenza nell’usare il computer: io amo ancora scrivere a mano».