''Viaggio nel mondo della moda con Paola Pattacini'': un incontro intermeeting tra i Lions Club di Scandiano e Alberto Pio di Carpi

Di lei si dice che dei tessuti riconosca filati, caratteristiche e composizione semplicemente annusandoli. E in una serata intermeeting che il Lions Club di Scandiano presieduto da Domenico Scalabrini ha voluto dedicare a Paola Pattacini, partita da Reggio Emilia per una straordinaria carriera negli uffici stile e oggi coordinatrice della Scuola di Moda dello Ied, l'Istituto europeo del Design di Roma, non poteva mancare il Lions Club Alberto Pio quanto meno per tutto quello che la moda ha rappresentato per Carpi. L'evento, dove molto aleggiava l'orgoglio reggiano (Scalabrini lo ha riassunto nel termine di "reggianità”) per l'illustre concittadina conosciuta in tutto il mondo, è stato ospitato venerdì scorso al Sider Park di Rubiera, presenti diverse autorità lionistiche e con l'inconfondibile segno impresso da Cristina Ascari, presidente del sodalizio carpigiano, nei piccoli capolavori di creatività rappresentati dai centri tavola dove il riferimento alla moda era evocato in ogni dettaglio, dal bottone, al filo al tessuto e al modello finito. Ma c'era un altro aspetto che rendeva naturale la partecipazione del Lions Club carpigiano all'evento. Ed è il legame strettissimo che, dopo aver frequentato il corso su tessuti e stampe alla Max Mara, l'appena ventiduenne Paola Pattacini, chiamata da Gianfranco Ferrè, ha costruito in venticinque anni di collaborazione con il grande stilista, trasferendosi a Parigi quando lui assunse la direzione della maison Dior. E quando si dice Gianfranco Ferrè, era inevitabile richiamare il ruolo avuto nel suo successo dal Gruppo Dondi di Carpi con il quale il geniale stilista istituì una profonda e proficua collaborazione, un vero e proprio canale di scambio del quale Paola Pattacini, che lo ha ricordato nel corso della serata con accenti di affettuosa gratitudine per la fondatrice, signora Edda Dondi e per la figlia Lorella, è stata il supporto fondamentale. Sul lavoro con Ferrè (al quale seguirà quello con Gattinoni, Scervino e altri, prima del nuovo ritorno a Max Mara) consistente soprattutto nella ricerca sui tessuti, si è soffermata tanto, Paola Pattacini, ricordandone la dote fondamentale: la capacità di riconoscere il lavoro delle persone. Ed è stata la scoperta progressiva del piacere dell'insegnamento indirizzato ai giovani e dell'importanza che ha la cultura nella formazione alle professioni della moda che l'ha indotta a impegnarsi nel lavoro per lo Ied, considerato oggi uno degli istituti più prestigiosi in questo ambito, fucina di talenti richiesti in tutto il mondo.