Aimag: bordate dai candidati sindaci di centro destra di Carpi e della Bassa contro prospettive di controllo di Hera

Coincidenze curiose: mentre nella Sala delle Vedute di Palazzo Pio amministratori e candidati sindaci del centro destra di tutta l'area nord e del mantovano calcavano su una frattura a prima vista incolmabile con Carpi e il suo Sindaco sulla questione Aimag, poco dopo, in una sala del vicino palazzo vescovile, veniva presentato il programma di una Festa del patrono che per la prima volta esce da Carpi per assumere i contorni di Festa del Patrono della Diocesi, coinvolgendo anche la Bassa in virtù del San Possidonio condiviso tra Mirandola e la località omonima. Il tutto, anche grazie alle concomitanze del calendario (16 maggio San Possidonio, 20 maggio San Bernardino da Siena). segue

Paradossi di confine. Sembra essere diventato molto largo, il Secchia, dopo le bordate partite dal centro destra all'indirizzo di Carpi, intesa come Amministrazione comunale. E' stata Annalisa Arletti, candidata a sindaco a Carpi ad aprire subito il tiro: il referendum del 2017 ha fatto capire che la popolazione desidera un'Aimag pubblica. Da allora, e con la nomina del nuovo CdA e l'ingresso di un esponente di Hera, si sono susseguite tappe fin troppo rapide verso la consegna di Aimag alla multiutility bolognese, società che obbedisce a logiche finanziarie più che a servire bene il territorio. Aimag è il solo bene pubblico che rimane a Carpi e se ne rischia l'esproprio. Dopo la rottura del patto di sindacato fra i Comuni detentori della maggioranza pubblica è sparita ogni comunità di intenti e per colpa di Alberto Bellelli le relazioni si sono interrotte, perfino con sentimenti di ostilità verso Carpi. E mentre partivano inviti a ricomporre l'unità del patto, il CdA eletto a maggioranza operava scelte come quella del Direttore generale, uomo di Hera, senza attendere almeno l'esito del prossimo voto amministrativo che potrebbe cambiare diverse cose, nei Comuni soci. Conclusione: poiché non è realistico attendersi chissà quali sussulti di orgoglio dal successore designato di Bellelli, Riccardo Righi, votare centro sinistra significa assecondare questa deriva di Aimag verso Hera e, al contrario, il centro destra garantisce il vincolo di Aimag con il proprio territorio. segue

 

A Fabio Zacchi, sindaco di Poggiorusco, è toccato invece riassumere dal punto di vista della Bassa modenese e mantovana le vicende che negli ultimi mesi hanno portato alla rottura del patto. Subentrato ad Alberto Bellelli, di quel patto Zacchi è stato anche presidente dal maggio 2020 all'ottobre 2021, prima di cadere (lui ha detto “esser messo da parte”) sulla linea di frattura creatasi tra Area Nord e le due Unioni dei Comuni del sud (Terre d'Argine e Terre del Sorbara) sui sette obiettivi fissati dall'Assemblea dei Soci nel luglio del 2020 e nel maggio 2021 e che il CdA, all'epoca con maggioranza del nord, non ha mai discussi. Ha ricordato come da allora siano andati in parallelo la rottura del fronte pubblico, con conseguente ricorso a votazioni a maggioranza, e il progressivo coinvolgimento di Hera. E che si può solo respingere il disegno di dar vita a un nuovo accodo fra i Comuni che fotograferebbe e proietterebbe sui prossimi cinque anni la nuova governance creata con il sostegno di Hera, poco prima di un voto che potrebbe mutare gli scenari. Il Sindaco di Poggiorusco ha anche sottolineato che quanto sta accadendo con le nomine dimostra che il controllo di Hera su Aimag può avvenire senza acquisizione di azioni, aggiungendo così al danno anche la beffa di arrivarci senza sborsare un centesimo. Ha concluso, Zacchi, che l'aggiudicazione del servizio rifiuti, come chiarito da Atersir, comporti il completo controllo pubblico di Aimag, con governance tutta dei Comuni e sterilizzazione del privato: in caso contrario, si rischia l'arrivo alle gare di potenti gestori esterni, magari stranieri. Dal canto suo Letizia Budri, vice sindaco di Mirandola e candidata a Sindaco, ha sottolineato come il CdA attuale, peraltro legittimato dal Tar, sia stato eletto dai Comuni soci del Sud del territorio Aimag, con il sostegno di Hera e della Fondazione CRCarpi e non rifletta di conseguenza la consistenza reale della parte pubblica, assegnando al colosso bolognese un ruolo di leadership che prima era dei Comuni. E' il motivo per il quale in Consiglio comunale di Mirandola ha votato compatto contro qualunque mossa verso la riunificazione del patto prima delle elezioni. L'unico che è parso ricorrere a toni più distesi nei confronti di Hera è stato Michele Goldoni, sindaco di San Felice, nel sostenere di non aver nulla contro la multiutility, che può essere un utile partner per lo sviluppo, ma alla quale non si può cedere il controllo. Da registrare anche gli interventi degli altri invitati, i candidati a sindaco di Cavezzo, Stefano Venturini, di Medolla, Lavinia Zavatti, di Concordia, Federica Luppi, di San Prospero, Bruno Fontana, di San Possidonio, Donato Bergamini e di Soliera, Alberto Ferrari dai quali sono giunti accenti analoghi sul legame tra Aimag, i benefici alle imprese dell'indotto e il territorio e un deciso pronunciamento contro il rinnovo del patto di sindacato nelle condizioni attuali.