Aldo Bonomi sul Sole 24 Ore vede Carpi fra le nuove città-snodo

Fra le grandi aree metropolitane e le città medie, esiste anche una terza tipologia di città che può giocare un ruolo importante nell'attuale turbolenza generalizzata per i segnali di vitalità che trasmette. Sono le città-snodo, un po' distretti e un po' piattaforme, un po' smart land e un po' smart city e Carpi è una di queste. Lo sostiene il sociologo Aldo Bonomi in un articolo dal titolo “Segnali di vitalità all'ombra dei campanili” apparso sul Sole 24 Ore nel quale prova a descrivere in che cosa consistano siffatte realtà “solitamente più piccole delle città medie principali, ma che nel recente passato hanno fatto da capitali distrettuali”.

 

All'ombra dei campanili delle città-snodo, osserva Bonomi, “forse vengono avanti proposte e tentativi su una scala urbana molecolare, snodo tra il paese e la grande città”, mentre nella crisi “...si producono sussulti, segnali di vitalità, esperimenti che provano a mobilitare un discorso pubblico intorno ai problemi e alle possibili strategie di uscita”. Parte da qui una serie di esempi di città-snodo, come Lecco, Merate, Arzignano, Sassuolo (“dove si discute se la sperimentazione di una ristrutturazione in chiave di comunità energetica sostenibile e intelligente tra aree produttive e residenziali, con una coalizione da città-distretto tra rappresentanze, istituzioni e utilities, potrebbe garantire un futuro alle filiere produttive”). E Carpi, appunto, “...dove è il Comune che prova ormai da tempo a tessere un'intelligenza collettiva delle rappresentanze e dell'impresa in grado di spingere in avanti la metamorfosi in chiave di circolarità la filiera del fashion dell'ex distretto”. Vagiti, segnali, li definisce il sociologo, che però ci riconducono “...all'esigenza di provare a immaginare una via d'uscita dalla crisi che poggi su riserve di energia solida nei territori, di tessuti sociali e di operosità che possano costituire un antidoto al combinato distruttivo di stagflazione e dissoluzione della sfera politica”. C'è speranza, insomma, conclude Bonomi, in questi sforzi delle città-snodo di mobilitare “pezzi della loro memoria produttiva e di coesione sociale nel fare argine alla crisi”.

 

Molti di questi concetti, Bonomi li ha espressi nel corso del recente incontro in San Rocco con Romano Prodi, ponendo l'accento, anche lui come il Professore, sul fatto che i distretti – ormai definiti ex – sono divenuti piattaforme e filiere, alle prese con la necessità di reinventare la prossimità, di ritrovare uno spirito di comunità in dissolvenza e di ricucire le reti sociali. La globalizzazione, disse in quella circostanza, ha lasciato il segno e richiede un aggiornamento della nozione stessa di distretto. Per Carpi, Bonomi assegna evidentemente un ruolo di primo piano all'azione da "intelligenza collettiva” esercitata da Carpi Fashion System, in particolare per aggiornare la filiera ai nuovi standard produttivi della circolarità e della sostenibilità.